sabato 5 agosto 2023

T. Mann. I Buddenbrook. 4

T. Mann. I Buddenbrok II, 2

Tony andava a passare l’estate con i nonni Kröger, i genitori della madre Bethsy che “facevano una vita sontuosa” in una brillante ricchezza, diversa dal benessere serio e un poco pedante della casa Buddenbrook. Dai nonni tutto era più splendido di due gradi e questo faceva impressione sulla madamigella che in casa del padre talora doveva addirittura spolverare seguendo l’esempio della cugina Thilde.
 La famiglia materna invece aveva usanze feudali e la ragazzina poteva impartire ordini alla governante o al domestico.
Così la razza padrona perde il contatto con l’attività e con la realtà.
Comunque a Tony questa vita piaceva. Era molto carina con i capelli biondo scuri, gli occhi grigio azzurri e una figuretta graziosa. Muoveva le gambe sottili con una certa sicurezza ondeggiante ed elastica. Veniva omaggiata dalla gente umile con saluti e scappellate.
Gareggiava a proposito dell’importanza e ricchezza delle rispettive famiglie con un’altra ragazza non senza farsi dispetti.
Tony del resto attraversando la città conosceva tutti e chiacchierava con tutti. Il padre, il console ne era contento perché tale socievolezza rivelava un senso di umanità.
In ogni caso la fanciulla passava per la città come una piccola regina che si riserva il diritto di essere gentile o crudele secondo il gusto e il capriccio.
E’ la contraddizione tra la  famiglia e la persona che causerà l’infelicità della donna.
 
II, 3
Dei  due figli maschi del console, Thomas “era un ragazzo posato, intelligente, attivo”, Crhistian  pure intelligente era però meno serio e imitava i suoi insegnanti dando prova di una sciocca comicità o facendo scherzi che potevano spaventare.
 Figli degli stessi genitori i due fratelli stavano crescendo in maniera diversa. Crhistian era lunatico, mentre il contegno di Thomas era  equilibrato e sereno. Nessuno dei due avrà una vita felice, ma intanto “in quel tempo splendeva il sole nella casa dei Buddenbrook, perché gli affari andavano a gonfie vele” 42.
Affari è una parola chiave. Se  sovrastano l’umanità di donne e uomini non privi di sensibilità, questi sono destinati al dolore.
 
II, 4
Segue una morte, una delle tante fermate di questo fiume epico che mostra la decadenza di una famiglia. Muore Antoinette Duchamps la moglie del vecchio patriarca Johann. La consorte non gli aveva mai dato una grande felicità. Mai un grande dolore, ma per molti anni aveva resistito al suo fianco con savio decoro e ora se ne partiva piano piano. Matrimoni senza amore, né gioa,matrimoni determinati dall’affarismo di questa razza padrona.
 Il vecchio tentennava il capo e ripensava alla propria vita che gli appariva lontana: “un frastuono così inutilmente rumoroso in mezzo al quale si era trovato e che insensibilmente si era allontanato da lui e ora risuonava da lungi nelle sue orecchie stupite, in ascolto. Ogni tanto mormorava tra sé a mezza voce: “Strano! Strno!”
Di fatto con l’età ci si estrania da tante parti, tempi episodi della nostra vita. Tendiamo a mitizzare quelli che l’hanno veramente segnata, formata o deformata. Gli amori prima di tutto.
Anche il vecchio patriarca si avviava verso la fine. Ripeteva “Strano!” e la sua pensosa apatia aumentava in modo pauroso.
 Infine si mise a letto, disse courage al figlio Jean, disse a Thomas “aiuta tuo padre, disse un ultimo strano! E si voltò verso la parte. cfr. Mastro don Gesualdo. Arrivò il figlio Gotthold che si conciliò con il fratellastro il console Johann-Jean “Bevvero insieme un bicchierino di vecchio cognac (p. 46)


Pesaro 5 agosto 2023 ore 17, 53 
giovanni ghiselli

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