martedì 29 agosto 2023

T. Mann. I Buddenbrook. 13

La vacanza salutare di Tony adolescente terza parte

Tony e Morten hanno un dialogo: parlano e
  ascoltano, a turno, a vicenda, come succede tra persone reciprocamente interessate. Tony che nell’ambiente familiare e borghese dal quale proviene dice spesso banalità e sciocchezze, parlando con il ragazzo intelligente che le piace si sente stimolata a dire parole belle, perfino poetiche.
“Andavano lungo la spiaggia camminando vicino all’acqua dove la sabbia è inumidita, lisciata e indurita dal mare, dimodoché vi si cammina senza fatica”. Una compagnia congeniale, piacevole, toglie comunque la fatica, mentre un accompagnatore sgradito la aggrava. 
Camminavano dunque i due ragazzi “dove giacciono sparse le conchigliette bianche comuni, e altre invece più allungate e iridescenti ; dove si ammucchiano le alghe gialloverdi con i frutti rotondi che quando si schiacciano fanno sentire uno scoppio, e le meduse, tanto quelle semplici e incolori quanto quelle velenose giallo-rosse che bruciano la pelle se si toccano davanti il bagno”.
A Tony adolescente viene in mente  un ricordo di quando era bambina: è un’immagine che prefigura il suo destino di vittima offerta al prosperare della stirpe e dell’azienda che è già sulla via della decadenza.
 
Sentiamo la ragazza:
“Vuole che le dica quanto ero sciocca una volta?” domandò Tony a Morten
Poi disse: “Volevo estrarre dalle meduse le stelle colorate. Ne portavo a casa un fazzoletto pieno e le allineavo per benino sul balcone al sole perché si asciugassero…così mi sarebbero rimaste certamente le stelle! Quando poi andavo a vedere, non trovavo che una macchia bagnata. E si sentiva un odore di fuco marcio” (p. 86)
Le stelle le ha messe nelle sue pagine l’autore di questo magnifico romanzo. Così ho cercato di fare anche io raccontando la nascita e la morte dei miei amori più belli, più grandi eppure più brevi. Sono stelle che brillano ancora nel mio cielo, e forse non soltanto nel mio.
 
Nella penultima parte del romanzo (X, 4) Tony oramai cinquantenne ricorda i giorni della sua felicità adolescenziale al nipote Hanno adolescente tornato da una vacanza a Travemünde.
Anticipo questo racconto della zia al nipote figlio di Thomas: “Sì, Hanno, -diceva- quello che è vero è sempre vero, e Travemünde è un bellissimo soggiorno. Finché scenderò nella tomba, ti assicuro che mi ricorderò con gioia delle settimane estive che vi passai quando ero una ragazza sciocchina. Abitavo da gente che mi era cara e che a sua volta mi voleva bene perché allora ero un caposcarico molto carino (ora che sono vecchia lo posso dire) ed ero quasi sempre di buon umore”.
Tony è rimasta e rimarrà sempre “molto carina”. Ha subito due matrimoni infelici ma è rimasta la bella e simpatica bambina poi ragazza dei primi capitoli.
Ma  do ancora la parola alla signora di quasi cinquanta anni.
: “ Era brava gente, ti dico, gente buona, diritta, devota e oltre tutto, così intelligente, così erudita e piena di entusiasmi che non ho più visto in tutta la vita. Discorrere con loro era proprio interessante. Allora, devi sapere, quanto a vedute e convinzioni, ho imparato molto. E se non fossero intervenuti ostacoli, certi avvenimenti…sai come capita nella vita…io da quella sciocchina che ero avrei appreso tante altre cose. Vuoi che ti dica quanto ero sciocca a quel tempo?Volevo estrarre dalle meduse le stelle colorate. Ne portai a casa un fazzoletto pieno e le allineai sulla terrazza al sole affinché evaporassero: dopo di ciò mi sarebbero rimaste certamente le stelle. Bene, quando andai a vedere, vi trovai una gran macchia bagnata e soltanto un po’ di odore di fuco marcio” (p. 409)
Dai miei studi ho ricavato le stelle che vi presento. Le mie sofferenze e gioie dei venti anni una volta evaporate hanno lasciato le stelle degli amori che ho raccontato.
 
Ma riprendo il racconto dalla vacanza di Tony, quindicenne carina e sciocchina a Travemünde.
 
Pesaro 29 agosto 2023 ore 16, 02 
giovanni ghiselli

p. s.
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