Il primo maggio andammo a Firenze per cambiare aria e vedere i bronzi di Riace. Quando arrivammo però la sala dell'esposizione era già chiusa. Ci eravamo attardati per strada, stupidamente. Durante il viaggioIfigenia parlò poco: disse che le donne generalmente vengono considerate esseri inferiori dai maschi poiché questi per tutta la vita ammirano il padre e lo imitano quale modello supremo, anche quando è un paradigma di stupidità. Mi venne in mente"Floscio padre di famiglia "1. Anzi, i pochi uomini liberi e capaci di pensare con la propria testa, continuò la ragazza, sono quelli cresciuti senza l'ombra cupa e opprimente della figura paterna: Leonardo, Mosé, Romolo, Ciro e altri del genere. L'eroe spesso è un ragazzo sopravvissuto alla malevolenza di un consanguineo adulto. Questa fu l'unica osservazione, se vogliamo interessante, sebbene già sentita da Freud, comunque proprio la sola che fece nell'intera giornata. Tanto che la sera pensai:"costei sciocca del tutto non è, peò è un’ ingenerosa integrale". A Firenze non disse parola, e lungo la via del ritorno, su e giù per la ripida Futa, leggeva le parole scritte nei cartelloni pubblicitari piantati sui margini fioriti della strada tortuosa. Parlava con voce affettata. Oramai non voleva più apparire diversa da quella che era: una guitta pubblicitaria. Per non riceverne troppo dolore, decisi di sganciarmi da quella situazione penosa fissando l'attenzione su qualche cosa di bello, di interessante, di lontano da lei. Mi vennero in mente alcuni versi dell'Antigone che stavo ritraducendo e commentando. Avrebbe potuto utilizzarli. Era un altro compito che mi ero fatto assegnare: mi aveva motivato con una lusinga, dicendo che io soltanto sapevo tradurre i tragici greci in maniera da renderli vivi e recitabili. Quel pomeriggio però la ragazza gracchiava, ignara dell'eroica fanciulla di Sofocle. Continuava ad assordarmi con ripetute letture enfatiche di scritte come"bevete Coca Cola " e altre schifezze del genere. Se almeno l’avesse confutata con “Ottima è l’acqua” di Pindaro, me ne sarei consolato. Per difendermi, utilizzavo alcuni versi del mio autore che lì per lì mi aiutava a isolarmi dall'istriona strepitante nel vuoto, e mi incoraggiava a intraprendere la via della solitudine per scrivere questo romanzo. Lettore, voglio proporre anche a te alcuni versi di Sofocle, siccome penso che costituiscano un antidoto al veleno della pubblicità sempre presente nella vita di tutti, e assimilati, possano diventare una forza capace di aiutare la tua parte migliore. I versi 29 e 30 dunque dicono: "lasciarlo senza lacrime, senza sepolcro, dolce tesoro per gli uccelli che lo fissano in vista del piacere del pasto "2. Come fanno gli obesi quando vedono arrivare piatti o vassoi stracolmi. “Tali-pensavo- quali avvoltoi, sono i malevoli verso lo spirito umano, quelli che aspettano un suo indebolimento per abolirlo e inghiottire i cadaveri degli uomini mentalmente acciecati. Costei mira a renderti malato e spregevole; stai attento perché se ci riesce, dopo si sentirà giustificata del successivo annientamento con il quale ha deciso di fartela pagare. Infatti neanche tu sei incolpevole. Ma sei addolorato e vuoi rimediare; questa invece vuole distruggere l'immagine e la sostanza umana che cerchi di costruire in entrambi”. "Dopo avere compiuto un’illegalità santa "3, ricordai. Poi seguitai a pensare “Quando agisco contro la stupidità, l'ipocrisia o la violenza degli uomini, pur se questi hanno la preponderanza materiale e l'impunità per soverchiarmi, faccio comunque qualcosa di buono ed esemplare per l'anima dei giovani desiderosi del bene. Devo avere il coraggio di continuare a onorare Dio e la Giustizia contro i luoghi comuni empi dei più e lottare anche da solo: questa, che adesso recita gli imperativi subdoli o perentori dei venditori astuti, in due anni e mezzo mi ha isolato da tutti, e ora mi sta respingendo lontano da sé "Poiché è più lungo il tempo nel quale devo piacere ai morti che ai vivi "4, continua il poeta. "In effetti, piacere alla gente usuale, ai presunti vivi che mi giudicano stolto e cattivo per il fatto che studio i classici, mi dedico all’educazione degli adolescenti, amo il sole, la vita e le donne, non mi interessa", pensai. Intanto Ifigenia non si lasciava sfuggire nessuna delle scritte che vedeva lungo la strada: le declamava tutte, stolta e beata, credendo di recitarle con arte. Io continuavo ad amare l'eroina di Sofocle, considerandola l'antitesi della disgraziata ragazza che pure, soltanto due anni prima aspirava alla giustizia e alla bellezza anche lei, povera creatura. "Hai il cuore caldo per dei cadaveri gelati "5. Sono parole di Ismene che mette in guardia la sorella dall’irrealismo dei suoi affetti.. "Sì, se costei continuerà a gelarmi l'anima comportandosi in maniera tanto ingenerosa e abbietta, dovrò scaldarmi scrivendo la storia degli amori remoti e sepolti, il cui ricordo però attizza ancora la fiamma del cuore, altrimenti ghiacciato da questa istriona , volgare mima della pubblicità che insulta il pudore". "Ma so di essere gradita a quelli cui soprattutto bisogna che io piaccia "6 risponde Antigone a Ismene. ."Ecco la sintesi del mio atteggiamento, anzi della mia essenza di Uomo diverso. Anche io devo trovare il coraggio di non frequentare i cretini, i disonesti, e la fierezza di piacere soltanto ai buoni intelligenti, vivi o defunti che siano". Intanto eravamo arrivati alla periferia di Bologna. "Se pure ce la farai, ma sei innamorata dell'impossibile "7. "Devo incontrarne una buona, generosa, leale, oppure stare solo. Comunque basta di questa. Ce n'è stata abbastanza di commedia e di pubblicità". Ifigenia voleva diventare una nuova Ingrid Bergman. " Tutt'al più diverrà una Solvi ", pensai. Era una tedescona bionda e formosa negli anni Sessanta. Diceva:"Bevi Peroni, sarò la tua birra". Ifigenia è bruna, ma si stava avviando verso esiti altrettanto insulsi. "totum illud formosa nego: nam nulla venustas,/ nulla in tam magno est corpore mica salis "8 "E sì che le ho insegnato tante cose nobili, compresa la poesia di Sofocle che sto traducendo, anche per aiutarla. Invece di rifletterci sopra, imparerà a memoria la mia traduzione. Oramai è cieca e sorda alla bellezza e all'eroismo. E non è più colpa mia. Da novembre in avanti, sono stato fedele e giusto con lei"9 Finamente arrivammo a casa sua dove ci separammo. Così andò il triste primo maggio del 1981.
Note 1 Cfr. J. Joyce, Ulisse, trad. it. Mondadori, Milano, 1975, p. 119. Leopold Bloom mentre fa il bagno" vedeva gli scuri riccioli arruffati del pube fluttuanti, fluttuante chioma della corrente attorno al floscio padre di famiglia, languido fiore che galleggia a languid floating flower". Quinto episodio, “I lotofagi”, il bagno.
2 “eja'n d j a[klauton, a[tafon, oijwnoi'" gluku;n-qhsauro;n eijsorw'si pro;" cavrin bora'"" 8Sofocle, Antigone prologo, 29-30. 3 “o{sia panourghvsas j" Antigone, prologo, v.74 4 "ejpei; pleivwn crovno"-o{n dei' m j ajrevskein toi'" kavtw tw'n ejnqavde", Antigone, prologo, vv.74-75. 5 "qermh;n ejpi; yucroi'si kardivan e[cei"", Antigone, prologo v.88. 7 “eij kai; dunhvsh/ g j ajll j ajmhcavnwn ejra/'"", prologo, v.90. Compilando queste note mi accorgo che dai versi citati manca il 523 quello più significativo dell'amore umanistico di cui infatti ero carente ancora. Del resto all’epoca non avevo completato lo studio di questa tragedia “ou[toi sunevcqein, ajlla; sumfilei'n e[fun", non sono fatta per condividere l'odio, ma l'amore. 8 Catullo, 86, vv.3-4, quel "bella" nel complesso lo nego: infatti non c'è grazia,/non c'è in un corpo tanto grande un granello di sale. 9 Cfr. Shakespeare, Giulio Cesare, III, 2:"He was my friend, faithful and just to me", egli era mio amico, fedele e giusto verso di me.
Bologna 23 ottobre 2024 ore 17, 38 giovanni ghiselli p. s. Statistiche del blog Sempre1631596 Oggi139 Ieri221 Questo mese6824 Il mese scorso9470
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Già docente di latino e greco nei Licei Rambaldi di Imola, Minghetti e Galvani di Bologna, docente a contratto nelle università di Bologna, Bolzano-Bressanone e Urbino. Collaboratore di vari quotidiani tra cui "la Repubblica" e "il Fatto quotidiano", autore di traduzioni e commenti di classici (Edipo re, Antigone di Sofocle; Medea, Baccanti di Euripide; Omero, Storiografi greci, Satyricon) per diversi editori (Loffredo, Cappelli, Canova)
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mercoledì 23 ottobre 2024
Ifigenia CCXVII Il primo maggio. La Futa, il veleno pubblicitario e alcuni versi dell’Antigone di Sofocle come antidoto.
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