NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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martedì 29 ottobre 2024

Ifigenia CCXXXVI

.

 

Ultima scena -interno notte-. Quindi il Congedo.

 

Andammo a casa mia, questa è proprio l'ultima scena, ci

spogliammo ancora una volta, ci ritrovammo nudi e bramosi nel

letto, e facemmo l'amore con gusto. Forse avremmo trovato un

nuovo equilibrio, da istrioni quali eravamo entrambi, nei ruoli

moderni di amanti non possessivi o amanti-amici che dire si

voglia. Oppure in quelli di Musa-poeta.

Durante una pausa, mi domandai quando avrei incontrato una

donna autentica che avrebbe consentito anche a me di non recitare.

Me lo domando anche oggi, iam

senior,  sed cruda mihi viridisque senectus 1 .

 

Quando ver veniet meum ? 2.

 

Dopo eravamo allegri. Come la prima volta che avevamo fatto

l'amore, nel novembre de '78, forse anche di più, perché nel

frattempo le cose erano diventate più chiare.

Eravamo più autentici in exitu.

Verso l'una, tardi ma non tanto da compromettere il lavoro della

mattina seguente, la riportai a casa sua e tornai nella mia dove per

anni avrei dovuto scrivere il capolavoro facente epoca. Poi si

sarebbe visto. Non c'era fretta. Il ritardare appunto è epico. Misi la

sveglia alle nove per correggere la prima e iniziare la seconda

pagina di questo grande lavoro, fiume epico che sta sfociando nel

mare dopo 43  anni. Nel pomeriggio sarei andato a scuola per

gli scrutini, quindi in bicicletta sul monte Donato, oppure a correre

i cinquemila metri al campo sportivo Baumann. La sera sarei

tornato a prendere Ifigenia per rivedere con lei quanto avevo scritto di  nuovo, ripassare l'Antigone, cercare un poco di fresco e fare l'amore.


 

Congedo.

Mi congedo da quanti hanno letto questa mia lunga lezione scritta,

rispondendo ad alcuni dubbi che essa può avere suscitato.

Ovviamente devo immaginare e scrivere anche le domande presunte.

 

Prima domanda:"A chi dedico3

 quest'opera mia nel momento in

cui la concludo?"

A tutte le persone che me l'hanno ispirata e vi sono entrate. Alle

amanti, le consanguinee, i consanguinei, le alunne, gli alunni, le

amiche, gli amici, i conoscenti vivi nella mia mente in questi

decenni passati scrivendo e pensando a quanto dovevo

scrivere. In particolare però  alle donne che hanno creduto in me

incoraggiandomi prima a vivere poi a scrivere:"namque vos

solebatis meas esse aliquid putare nugas "4

.

Seconda domanda:"Quale delle femmine umane presenti qua dentro, diverse donne grazie a Dio, e donne diverse, quale ho amato di più?

Quella che considera se stessa la più amata di tutte.

Oggi credo però che avrei potuto amare senza riserve né dubbi soltanto una figlia mia.

 

Terza domanda.

Perché ho raccontato una storia prevalentemente amorosa? I malevoli ignoranti anzi soggettiva e  oscena,perché racconto i baci e talora perfino li conto 5.

 Costoro non si intendono di letteratura , né di

bellezza. Chi non è completamente cretino o corrotto  sa bene che

il nostro romanzo tratta soprattutto di amore, ma anche di

educazione, sia mentale sia fisica, di scuola, di morale, di natura,  di cultura e

di politica.

 

Perché ho messo in chiusura  l'elemento politico?

Perché la politica nel nostro paese non è più decisa dalla maggioranza degli aventi diritto al voto e non si adopera per il bene comune. La politica sta scomparendo dalla vita di tante persone: giovani che fissano il cellulare, adulti idolatri interessati solo agli idoli diffusi dalla pubblicità, suggestionati dalle menzogne propagandate quali dogmi religiosi.  La vita senza politica non è vita umana.

La distanza tra il palazzo e la piazza è cresciuta di molto rispetto a quella denunciata da Guicciardini6

 

Gli arcana imperii sono sempre più segreti e il quidam de populo può parlare

consapevolmente soltanto di pochi fatti di cui ha esperienza.

Molti però sanno  pensare criticamente, dedurre o immaginare. Alcuni leggono ancora e ricordano le buone letture. Sanno parlare.  Il pensiero e l’immaginazione non possono essere annientati senza annichilire l'umanità. Nonostante tutto sono rimasto ottimista come mi vedeva Päivi;  sono convinto che le donne e gli uomini, come disse Elena augusta , non sono soltanto materia, e credo che l'anima di tutte le cose è il bene; sono certo che tutto prima o poi tende e arriva al bene. Infatti se il male potesse prevalere, l'umanità si sarebbe già estinta, e io non avrei scritto questo romanzo per

amore dell'umanità.

 

Note

1

Cfr. Eneide, VI, 304, già piuttosto vecchio, ma gagliarda e verde la mia

vecchiaia. Nell’Eneide si tratta di Caronte (deo invece di mihi), il traghettatore

infernale

 

2

 Cfr. Pervigilium Veneris, v. 89, quando verrà la mia primavera?

3

Cfr. Catullo, Carmi,  1, v.1.

4

Infatti voi eravate soliti pensare che le mie bagattelle valessero qualcosa. Cfr.

Catullo, Carmi ,  1, vv. 3-4.

5

Cfr. Catullo, Carmi, 5, 7-10:"Da mi basia mille, deinde centum,/dein mille

altera, dein secunda centum,/deinde usque altera mille, deinde centum, dein, cum

milia multa fecerimus….", dammi mille baci, poi cento, poi altri mille, poi ancora

cento, poi senza fermarti altri mille poi cento, poi, quando ne avremo sommate

molte migliaia…

6“Spesso tra il palazzo e la piazza è una nebbia sì folta o uno muro sì grosso che, non vi penetrando l'occhio degli uomini, tanto sa el popolo di quello che fa chi governa o della ragione perché lo fa, quanto delle cose che fanno in India" (Ricordi, 141).

 

 

Bologna 29 ottobre  2024 ore 17, 56

 

p. s

 

Questa storia ricca di casi è finita . Ora posso procedere con l’aggiunta di alcune altre scene correlabili a queste che avete letto. Poi cercherò un editore  capace di farmi leggere, se non sarà un editore illuminato a cercare me. In tanti del resto mi avete già letto sul blog che ora vi aggiorno

 

p. s.

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Voi molti, voi fortunati molti, voi schiera di fratelli.

 

 

 

 

 

 

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