Un tal Sebastiano Messina scrive su “la Repubblica” di oggi, 28 febbraio 2022, il cui inizio si trova in prima pagina e il seguito a pagina 26. E’ intitolato “Il capo leghista stregato a Mosca”.
E’ un’invettiva contro Salvini perché “diventa improvvisamente pacifista”.
Approvo il NO alle armi letali da qualunque parte provenga
Personalmente ho criticato Salvini fino al biasimo per la maggior parte delle sue prese di posizione, ma questa volta lo approvo. Ogni parola contraria all’impiego delle armi va benedetta.
Invece sentite che cosa viene ascritto a colpa di Matteo Salvini: “Salvini rompe il fronte italiano e avverte Draghi: non voglio che siano inviate “armi letali” all’Ucraina, “e comunque non in mio nome”.
Scrivo queste parole per associarmi a siffatta richiesta e incoraggio Salvini, che non ho mai votato e non voterò, a ribadirla: è non solo giusta dal punto di vista morale, ma gli farà anche guadagnare dei consensi.
Dovrebbero perderli invece quanti politici propugnano la prosecuzione della guerra, che ha già portato innumerevoli lutti, e inneggiano alle sanzioni le quali faranno precipitare nella miseria milioni di Europei.
Quelli che, come questo Messina, plaudono “all’invio di lanciarazzi anticarro e missili antiaerei” da parte della “Francia di Macron e la Germania del socialdemocratico Scholz, e poi l’Olanda, il Belgio, la Slovacchia, la Repubblica Ceca e persino la Svezia e l’Italia che ha fatto la sua scelta” sono partigiani della morte.
Credono che la rovina non li riguardi. Invece ne siamo tutti prossimi, a partire dai malati, dai deboli, dai poveri. Io mi schiero con loro, con la Pace e mi aspetto una liberazione dalle trattative già intavolate.
Bologna 28 febbraio 2022 ore 17, 02
p. s
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