Però qualche vizio come quello del fumo non l’ho mai avuto e quello del cibo non necessario solo durante un biennio sciagurato di crisi identitaria nei quali mi facevo schifo.
Ma che cosa è virtù?
E’ amare la vita, amare se stesso, ossia svolgere i propri compiti bene, con amor proprio come mi disse che facevo una professoressa delle medie Lucio Accio.
Significa recitare bene la parte che il regista-Dio o la natura o la stirpe-ci ha assegnato.
Il mio ruolo è quello di studiare, educare, amare.
Quale sarà il premio della virtù?
Torniamo a Omero per non essere troppo e solo soggettivo.
Nell’Iliade l’ajrethv guerriera di Achille vorrebbe avere un riconoscimento in termini di onore-timhv-
La timhv negata è una tragedia per il valoroso che si è distinto in battaglia: Achille si rifiuta di combattere constando che l'uomo codardo e il valoroso sono tenuti nello stesso onore: "ejn de; ijh'/ timh'/ hjme;n kako;" hjde; kai; ejsqlov""[1].
Per la stessa ragione oggi tanti giovani non si impegnano: manca il riconoscimento del merito.
La madre sua, Tetide, implora Zeus di onorargli il figlio:"tivmhsovn moi uiJovn"[2], onora mio figlio - prega - poiché è di vita più breve degli altri, e il signore di genti Agamennone lo disonorò ("hjtivmhsen"[3]) : gli ha preso il suo dono e lo tiene.
Il mio premio quando ero molto più giovane era l’amore delle donne- questa era per me la borsa di studio più ambita.
Ora la mia borsa di studio è l’interesse e l’attenzione che suscito in tanti che mi leggono e mi ascoltano.
Ancora non penso al paradiso. Sono pensionato sì, ma pur sempre studente borsista come mi qualificavo a Debrecen. Né mi mancano alcuni entusiasmi giovanili, addirittura adolescenziali, perfino puerili.
Fortunate puer mi dico talora e rido.
Pesaro 25 settembre 2022 ore 11, 28
giovanni ghiselli
Nessun commento:
Posta un commento