Che avvengano esplosioni sottomarine o ci sia un referendum, o venga bombardato qualsiasi luogo, siano rivenuti dei cadaveri in Ucraina dove la guerra infuria da 8 mesi, che una bomba distrugga un’auto con dentro con una ragazza russa, sono sempre stati loro, i Russi, questi barbari, questa razza inferiore di gente incivile secondo la “libera stampa” della civilissima Europa.
Anche gli artisti Russi degli ultimi tre secoli sono metodicamente demonizzati. Anche gli atleti russi che vengono esclusi dagli agoni.
Poseidone nelle Troiane di Euripide dice:
“E’ stolto tra i mortali chi devasta le città,
consegnando al deserto templi e tombe, luoghi sacri
dei morti: egli stesso poco dopo è già morto” (94-96).
Io domando a chi mi legge: “quid est bellum?”.
Non voglio che mi rispondiate soltanto con la battuta “Urbane” come fece nel Satyricon (48, 5) il retore Agamennone che poi espose una controversia indefinita. Né dovete replicare come Trimalchio: “hoc, si factum est, controversia non est; si factum non est, nihil est” (Satyricon, 48, 6).
Ci hanno abituati alla menzogna che rinfocola il conflitto e al vaniloquio che gli gira intorno soffiando comunque sulle ceneri, ma io devo dire che la guerra è barbarie e che non dobbiamo credere alla sua eroica o santa necessità di ammazzare e distruggere ancora per difendere l’Occidente minacciato dalla fetida barbarie orientale.
Pesaro 29 settembre 2022 ore 14, 39
giovanni ghiselli.
p. s
Sono tornato da Sansepolcro dove ho visto la tomba della famiglia materna Martelli-Scattolari, dove probabilmente riposerò anche io. Ma ho visto pure la Resurrezione di Cristo del “maggior Piero” e ho pensato che da quella tomba mi alzerò prima o poi, e tornerò a educare, a nutrire le anime, come fa il grano che sta per risorgere e tornare a nutrirci.
Baci gianni.
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