Il fascismo di Mussolini impiegò una reazione armata per disgregare , disorganizzare e immobilizzare il progresso, l’avanzamento della classe operaia e del proletariato agricolo scampato alla prima guerra mondiale. Caduto il fascismo, da Portella della Ginestra in poi ci sono state stragi di Stato per decenni. I morti di Reggio Emilia di cui cantavamo nel ’68, e i vari terrorismi con gli opposti estremismi, poi la collusione con la mafia e le tante bombe piazzate in luoghi simbolici. L’ultima trovata è l’impoverimento fino alla miseria di milioni di persone dovuto a una guerra che è nata da violenze prima localizzate poi volutamente estese attraverso provocazioni continue, propagande belliciste contrapposte, distruzioni di città, massacri di popolazioni, invio continuo di armi e di armati. Da una parte e dall’altra. Infine la minaccia atomica. Si tratta sempre di tenere i popoli sotto controllo da parte delle oligarchie incensate dai media al loro servizio. Quando un personaggio anomalo del ceto dirigente ha provato a differenziarsi da tale metodo è stato ammazzato politicamente o anche fisicamente come Aldo Moro per fare solo un esempio.
Pesaro 30 settembre 2022 ore 19, 50
giovanni ghiselli
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