A Pesaro la media Lucio Accio si trovava nel medesimo edificio del classico Terenzio Mariani. Dopo la terza media bastava salire le scale. Anche simbolicamente.
Il lavoro della scuola è lo studio.
Quando mi chiedono impegni lavorativi diversi, rispondo ancora: “non è il mio lavoro”.
Ora ingannano i giovani poveri con questa associazione incongrua.
La scuola deve sì garantire il lavoro, ma solo dopo il compimento della preparazione scolastica che dovrebbe dare competenze mentali capaci per lo meno di non morire lavorando come si deve. Ma sono fasi successive della vita.
Prima si impara a leggere, a scrivere, a parlare e a pensare, possibilmente con bravi maestri. Poi, con istruttori diversi, si impara a lavorare.
Chiedo che si ponga termine a questa strage di studenti figli di gente povera.
Bologna 17 settembre 2022 ore 10, 35
giovanni ghiselli
p. s
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