NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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venerdì 30 settembre 2022

La città di Pesaro e il suo sindaco

Poco fa ho ascoltato il sindaco di Pesaro Matteo Ricci che parlava in televisione (Sky tg24)

Ha parlato di ricostruzione da fare sopra base del PD che del resto deve cambiare strada e identità. Questo è giusto.
Come pesarese, residente a Pesaro, che vota a Pesaro, anche se ci vivo fisso solo nei mesi estivi, mi sento in dovere di dare dei suggerimenti pure se non ho votato PD.
Tuttavia se questo partito assumesse una buona e forte identità di sinistra potrei farlo prossimamente, e come me tanti altri cui manca da tanti anni una politica di sinistra.
Dunque: l’identità del partito rinnovato deve piacere, ossia essere utile e congeniale ai poveri e ai non abbienti. Quindi va ripudiata questo attuale metodo, questa via che, scoscesa come la morte, ha indotto tanti operai a votare per la destra.
Anche parecchi insegnanti, a quanto mi dicono, hanno votato a destra. Un poco perché sono poveri se non hanno soldi di famiglia, ma forse ancora di più perché la scuola è stata maltrattata e la cultura calpestata da governi magna pars dei quali era costituita dal PD.
Pesaro, come ho scritto più volte, è stata una delle città dalla cultura umiliata. Qui prevalgono le motociclette e le bancarelle.
Tralascio il mio caso personale che non ha importanza anzi non esiste a livello di cultura pesarese, a parte ex colleghi che mi leggono nel blog e mi chiedono perché non tengo conferenze nella mia città.
Questa città è piena di bancarelle, di  moto rumorose,  e quasi vuota di cultura.
E’ vero che c’è il festival rossiniano ma dura solo un paio di settimane in un anno. Negli altri mesi, nemmeno tutti, ci sono due cinema (Solaris e Loreto) con buone programmazioni, e quasi nient’altro.
Domenica tornerò a Bologna. Poi già in ottobre dovrò tenere un corso ogni martedì in questa città e lezioni in altre (Rovigo, Benevento, San Giorgio del Sannio) che mi hanno adottato culturalmente. Nel corso dell’anno scolastico dovrò andare a Cento, Ferrara, di nuovo a Rovigo, poi a Roma, Faenza, Brescia, Siracusa che io sappia fino a questo momento.
Nei tre mesi di Pesaro studio, sebbene disturbato dal rumore delle motociclette, e faccio sport: bici, corsa, nuoto. Con gioia.
Mi dispiace non poter parlare ai miei concittadini ma conservo la casa dove abitai fanciullo e adolescente, un’altra ereditata da una zia, un poco di terra nel pesarese ereditata dalla nonna, e l’accento che ho imparato e preso da bambino nelle strade e nelle scuole di Pesaro, sebbene in casa mia si parlasse aretino Noi stiriamo le vocali, le allunghiamo. Quando mi chiedono se sono di Pesaro dovunque mi ascoltino da Bolzano a Perugia, a Siracusa, rispondo “sì certo”, e sono molto contento di avere conservato l’identità linguistica presa dai giochi dell’infanzia e dai compagni di scuola di questa città. Catullo la definiva moribunda sedes Pisauri e nel semestre invernale lo è ancora. Bisognerebbe vivacizzarla con iniziative culturali quali ho trovato in città anche meno grandi e senza il mare per giunta.

 
Pesaro 30 settembre 2022 ore 17, 13
giannetto antico Pesarese

p. s
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