giovedì 8 settembre 2022

Il deficit di tanti politologi

I cosiddetti politologi fanno molto spesso delle chiacchiere generiche prive, di filosofia, di storia, di letteratura.
Vorrei sentirli citare brani della Repubblica e delle Leggi di Platone, della Politica e della Costituzione degli Ateniesi di Aristotele, qualche frase dai capitoli metodologici di Tucidide che legiferò come ci ha insegnato Luciano - oJ  d j ’ou`n Qoukidivdh~ ejnomoqevthse - o dal Proemio delle Storie di Polibio dove lo storiografo afferma che per gli uomini non c'è nessuna correzione (diovrqwsi") più disponibile che la conoscenza dei fatti passati (th'" tw'n progegenhmevnwn pravxewn ejpisthvmh" , 1, 1).

Per quanto riguarda la letteratura, questa negli autori più validi di epos drammi e romanzi è intrecciata con la politica in guerra e in pace. Menziono solo i poemi omerici, i tragici greci, l’Eneide, la Pharsalia di Lucano, la Commedia di Dante, poi la politica militante di Machiavelli, Guicciardini, quindi Shakespeare, i grandi romanzi russi, i drammi e le poesie di Brecht per fare solo alcuni nomi.
Niente di tutto questo nei politologi televisivi ma un povero sapere giornalistico con appena gli ultimi secondi dell’orologio della storia.
 
Pesaro 8 settembre 2022 ore 17, 34
giovanni ghiselli
 
p. s
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