La malevolenza verso le donne spartane e la sua confutazione
429L’Andromaca di Euripide contiene l’attacco ai costumi spartani, soprattutto a quelli delle “dissolute” ragazze e donne di Sparta. Peleo, il nonno di Neottolemo ucciso dalla pretaglia deifica che spartaneggiava esecra le Spartane e i loro costumi: neppure se lo volesse, potrebbe restare onesta ("swvfrwn", v. 596) una delle ragazze di Sparta che insieme ai ragazzi, lasciando le case con le cosce nude ("gumnoi'si mhroi'"", v.598) e i pepli sciolti, hanno corse e palestre comuni, cose per me non sopportabili " (Andromaca, vv.595-600).
Plutarco dà un'interpretazione non malevola dello stesso fatto: il legislatore volle che le fanciulle rassodassero il loro corpo con corse, lotte, lancio del disco e del giavellotto (…) per eliminare poi in loro qualsiasi morbidezza e scontrosità femminile, le abituò a intervenire nude nelle processioni, a danzare e a cantare nelle feste sotto gli occhi dei giovani (Vita di Licurgo , 14). E' interessante il fatto che Erodoto (I, 8) viceversa fa dire a Gige:"la donna quando si toglie le vesti, si spoglia anche del pudore".
Andromaca dal canto suo lancia un anatema contro la genìa dei signori del Peloponneso, chiamati yeudw'n a[nakte~ :" o i più odiosi (e[cqistoi) tra i mortali per tutti gli uomini, abitanti di Sparta, consiglieri fraudolenti, signori di menzogne, tessitori di mali, che pensate a raggiri e a nulla di retto, ma tutto tortuosamente, senza giustizia avete successo per la Grecia (vv.445-449).
Pesaro 30 settembre 2022 ore 9, 13
giovanni ghiselli
p. s.
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