Il successo rende onorati certi crimini. Non è ancora così?
Sia nella storia, sia nella politica attuale, sia nel nostro limitato “particulare”.
Dove e quando abbiamo avuto successo, pur con delle mascalzonate, abbiamo riscosso anche buona reputazione.
Quando invece ci è andata male, magari mentre si cercava di fare del bene, siamo divenuti spregevoli e siamo stati spregiati dai più, ‘perché el vulgo ne va preso con quello che pare,e con lo evento della cosa; e nel mondo non è se non vulgo’ (Machiavelli, Il principe, cap. XVIII).
Può bastare addirittura un calo di forza, perfino della salute, a inficiare la buona reputazione e il potere di un uomo.
Thomas Buddenbrook dice alla sorella Tony: “Il successo e la fortuna sono in noi. Noi dobbiamo tenerli: saldi, profondamente. Appena qua dentro qualcosa comincia a cedere, a stancarsi, a perdere forza, tutti intorno a noi si sentono liberi, si ribellano, recalcitrano, si sottraggono al nostro influsso. Allora un guaio viene dopo l’altro, batoste su batoste, e si è liquidati (…) Ora non è proprio necessario che sia la morte, ma il regresso…la discesa…il principio della fine (…) venne l’elezione a senatore e io ebbi fortuna e questa casa sorse dal suolo. Ma il titolo di senatore e la casa sono cose esteriori e io so una cosa (…) So che spesso i segni esteriori visibili e tangibili e i simboli della fortuna e dell’ascesa si manifestano in realtà quando tutto comincia a discendere” (T. Mann, I Buddenbrook, VII, 6)
Pesaro 1 settembre 2022 ore
11, 07
p. s
Statistiche del blog
Sempre1275720
Oggi196
Ieri264
Questo mese196
Statistiche del blog
Sempre1275720
Oggi196
Ieri264
Questo mese196
Nessun commento:
Posta un commento