Stephen ricorda un sogno che lo ha svegliato. Un brutto sogno. Strada di sgualdrine 65.Street of harlots 43. Quel melone me lo teneva contro la faccia, forse un ruffiano Harun al Raschid che gli proponeva una prostituta- The melon he had he held agaist my face.
Potrebbe anche essere un fruttivendolo con un vero melone. Ma sappiamo da Freud che ogni immagine onirica può avere più significati anche contrastanti tra loro.
Smiled : creamfruitsmell, sorrideva, odore di frutto dolciastro. E’ l’ambiguo sorriso del prosseneta. Lo invita a entrare- read carpet spread- il tappeto rosso.
Dall’Agamennone di Eschilo sappiamo che il tappeto rosso è un segno ambiguo: può segnare il cammino verso la morte. Il gran duce dei Greci vi passa sopra spinto da Clitennestra. Verso la morte: il rosso prefigura il suo sangue.
Poi di nuovo un’immagine che può far pensare di nuovo a una malafemmina: “a shefiend’s whitness under her rancid rags-43- un candore di diavolessa sotto gli stracci rancidi. Ci sono vari echi della precedente letteratura europea, quindi callidae iuncturae e inopinata verba.
Seguono versi incomprensibili in dialetto zingaresco tratti da un autore del Seicento R. Head. Non li capisco.
Segue un echeggiamento da Tommaso d’Aquino, pancia d’otre: “Morose delectation”44, dilettazione morosa 66, morosa nella Summa Theologica del fratacchione obeso significa indugiante. “Parole fratesche, parole furbesche”.
Stephen siede su una roccia con un cappello amletico. Il troppo pensare che blocca le azioni risolute.
“L’incarnato nativo della risolutezza è ammorbato dal pallido gesso del pensiero” (Shakespeare, Amleto, III, 1). And thus the native hue of resolution/is sicklied o’er with the pale cast of thought-
Il ragazzo osserva il mare. oinopa ponton a wine dark sea, 44 un mare del colore del vino oscuro 67. (Cfr. Odissea, I, 183) Nell’ora del tramonto. Voltando le spalle al sole si chinò su una tavola di roccia e scarabocchiò parole- 67 Turning his back to the sun he bent over far to a table of rock and scribbled words 44
Dedalus, l’artista giovane, sente il bisogno di scrivere, gli scappa la scrittura di mano. Tale anche lo scrittore già arrivato al successo come Trigorin nel dramma Il gabbiano -1896-di Čechov: “ Giorno e notte sono posseduto da un unico pensiero ossessionante: devo scrivere, devo scrivere, devo scrivere, devo, devo. Annoto, annoto (Atto secondo)
Stephen dunque scriveva “La sua ombra si stendeva sulle rocce, mentre, curvo, finiva 67 His shadow lay over the rocks as he bent, ending. 44
Ma non era contento di finire: “Why not endless till the farhest star? Perché non un senza fine sino alla stella più lontana? Ansia metafisica, iperurania.
Viene in mente il Principe Fabrizio Salina che torna a casa a dopo la festa con il ballo “voleva attingere un po’ di conforto guardando le stelle” Venere stava lì, sempre fedele. “Quando sarebbe stata decisa a dargli un appuntamento meno effimero, lontano dai torsoli e dal sangue, nella propria regione di perenne certezza?” (In Gattopardo VI, il capitolo del ballo) Visconti ha dato rilievo a questo capitolo e alla sua ultima scena nel film tratto dal romanzo.
Chi mi vede qui? Chi mai in qualsiasi luogo leggerà queste parole scritte? Segni in campo bianco (…) Tieni duro 68
Who watches me here? Who ever anywhere will read these written words? Signs on a white field (…) Hold hard 44
Quando scriviamo, ci poniamo sempre il problema dell’interesse che le nostre parole potranno suscitare e se, e quando verranno lette. Si tiene duro solo se arrivano delle risposte. La prova affidata agli editori non dipende dalla qualità della scrittura ma dalla pubblicità, dalle mode et cetera.. Invece un test affidabile è questo del post. Ho ripreso a scrivere con buona lena da quando ho aperto blog e facebook.
Nell’Ulisse si trovano molte parole oscure. Joyce prevede questa accusa e risponde: “Voi trovate oscure le mie parole. L’oscurità è nelle vostre anime, non vi pare? Più flautata. Le nostre anime ferite di vergogna per i nostri peccati, si avvinghiano a noi ancor più, una donna avvinghiata al suo amante, tanto più quanto più” 68
You find my words dark. Darkness is in our souls, do you not think? Flutier. Our souls, shame wounded by our sins, cling to us yet more, a women to her lover clinging, the more the more 44.
L’oscurità delle parole può essere una scelta poco rispettosa di chi ci ascolta o incapacità di chiarezza. Quando non capisco, tendo a sorvolare. Penso che non abbia capito chi non si fa capire.
Joyce a volte si consegna all’oscurità per significare che la comprensione tra gli umani è sempre più difficile, talora invece la significazione della sua parola è compressa e va sviluppata. Questo è un gioco dell’intelligenza e una gara che mi stimola e mi piace.
Quanto all’anima avvinghiata al proprio corpo per vergogna dei suoi peccati è un pensiero che si addice a giovani vittime dell’educazione cattolica di altri tempi: intimidatoria e pure maliziosamente repulsiva e propulsiva, maniacale per reazione
Bologna 13 aprile 2025 giovanni ghiselli
p. s.
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Le vacanze con viaggi e riunioni familiari non sono propizie alle letture come agli adultèri. Bisogna tenere duro appunto.
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