La predica quotidiana che vorrebbe spingere il popolo italiano alla guerra e alla miseria è un pubblico incitamento alla contronatura.
I propagandisti della guerra sono sempre armati come Eros
Nel Pervigilium Veneris [1] che celebra l'inizio della primavera e la potenza di Afrodite, Amore è in vacanza ("feriatus est amor ", v. 31) perciò gli è stato ordinato di andare inerme, di andare nudo:"neu quid arcu, neu sagitta, neu quid igne laederet " (v. 33), per non ferire qualche creatura con l'arco, con la saetta, con il fuoco. Eppure, avverte l'autore, o l'autrice, "Nymphae, cavete, quod Cupido pulcher est:/ totus est in armis idem quando nudus est amor " (vv. 34-35), guardatevene o Ninfe, poiché Cupido è bello: ed è tutto armato anche quando è nudo Amore.
La differenza è che Eros colpisce con le sue frecce uomini e donne perché si innamorino e procreino unendosi e generando vita, mentre chi manda le armi in Ucraina fa morire uomini donne e bambini in quel paese, e con le sanzioni farà soffrire assai presto la fame e il freddo a tante persone deboli e povere qui in Italia.
Empedocle di Agrigento ricorda un aspetto caratteristico dell’età dell’oro: l’assenza di conflitti. Nel Poema lustrale (fr. 119) narra che gli uomini della primitiva età felice non avevano un Ares come dio, né il Tumulto della battaglia (“oujdev ti" h\n keivnoisin [Are" qeo;" oujde; Kudoimov""), né Zeus, né Crono né Poseidone, ma solo Cipride regina (vv. 1-3).
L’ozio è un diletto cattivo (“scolhv, terno;n kakovn” Euripide, Ippolito, 384) certamente, però lavorare in condizione di schiavitù muovendosi con le catene ai piedi, o con le valigie di cartone tenute chiuse dallo spago, e con un salario insufficiente per pagare un affitto anche in un garage, significa lasciar calpestare la propria dignità umana. I candidati dalla destra che insultano un uomo povero pubblicamente sono fascisti anche peggiori dei fascisti di Mussolini.
Per quale motivo scrivo tanto ogni giorno di politica? Perché voglio spingere chi mi legge a votare coscientemente. Devo smascherare le sirene maligne, gli scellerati che danno dei pelandroni ai poveri. E faccio citazioni per accrescere bellezza e autorevolezza alle mie parole, per distinguermi dalla chiacchiera di vari pseudoministri e finti intellettuali.
Voglio io stesso imparare a fondo determinate frasi belle ut quae fuerint verba sint opera (Seneca, Ep. 108, 35). Quando ero più molto giovane, tali opera che rendevano presenti e vive le antiche sentenze colme di sapienza e di amore erano prima di tutto azioni erotiche, ora vogliono diventare soprattutto atti educativi e politici, senza rinnegare l’amore ovviamente.
Pesaro 5 settembre 2022 ore 11, 11
giovanni ghiselli
p. s
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[1] Un carme anonimo, compreso nell'Anthologia latina , di novantatré versi (tetrametri trocaici catalettici), di età e attribuzione incerta, dal II secolo d. C. , al IV, al VI; da Floro, a Tiberiano, a un'autrice anonima.
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