Pasolini poco prima della metà degli anni Settanta contrapponeva lo "sviluppo" quale "fatto pragmatico ed economico" al "progresso" come "nozione ideale" (Scritti corsari, p.220)
Il personaggio Socrate. nel Gorgia di Platone, deplora un ingrassamento di Atene senza grandezza, attribuendolo all'azione dei politici Ateniesi, Temistocle, Cimone, Pericle, i quali:" hanno riempito la città di porti, di arsenali, di mura, di contributi-degli allesti sottomessi ndr.- e di altre sciocchezze del genere, senza preoccuparsi della saggezza e della giustizia" ( a[neu ga;r swfrosuvnh~ kai; dikaiosuvnh~, 519a). La città non è grande bensì oijdei' kai; u{poulov~ ejstin (518e), è gonfia e ulcerosa dentro.
In questo dialogo platonico vediamo una denuncia che anticipa di tanti secoli quella di Pasolini.
Ebbene oggi in Italia va perfino peggio poiché assistiamo con pena a un regresso generale che riguarda tanto la condizione materiale quanto la cultura, l’estetica, l’etica e ogni altra “nozione ideale”.
Pasolini faceva inoltre tale distinzione oggi datata: “la Destra vuole lo “sviluppo” (per la semplice ragione che lo fa); la Sinistra vuole il “progresso”.
Mi pare che oggi tutto sia confuso in una cattiva mescolanza –duskrasiva- poiché ciascuno mira al proprio “particulare” senza avere la scopo del bene comune.
Le differenze sono oramai poco chiare.
Si parla da giorni soprattutto di dazi, piuttosto a vanvera, dato che dipendono da forze esterne, e intanto viene uccisa una ragazza al giorno senza nessun intervento educativo serio che insegni il rispetto della vita. Viceversa c’è chi auspica il riarmo e il proseguimento di una guerra già persa. Ogni tendenza va nel verso e dalla parte della violenza. Questa è il male comune che appare con grande evidenza dovunque e diviene paradigmatico per chi non ha la difesa della cultura.
Alla violenza e alla prepotenza bisognerebbe contrapporre tanti ostacoli attraverso l’educazione. La scuola può fare molto e pure la televisione. Invece proliferano cattivi esempi dappertutto. E diventano normativi per molti giovani lasciati volutamente sprovvisti di paideia e muniti piuttosto di coltelli e rivoltelle.
Bologna 3 aprile 2025 ore 10, 11 giovanni ghiselli
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