Questo episodio mi sta particolarmente a cuore. Vediamo quali sono le linee generali
Stephen fa lezione di storia. L’argomento è Pirro.
Nel II dell’ Odissea Telemaco partito da Itaca in cerca di notizie sul padre incontra Nestore. Nell’Ulisse Stephen parla con il preside, mister Deasy, dopo la lezione. Un Nestore poco saggio.
Mentre fa lezione Stephen elabora anche dei pensieri propri. La storia è un incubo cui vorrebbe sottrarsi.
Il preside è filoinglese e nazionalista con venature antisemite.
E’ violentemente anticattolico, un orangista: Guglielmo III di Orange sconfisse nel 1690 Giacomo II Stuart ultimo re cattolico.
Il preside vuole una raccomandazione perché venga pubblicato un suo articolo. Stephen ha dei contatti con l’ambiente letterario e giornalistico come vederemo nel VII capitolo “Eolo. Il giornale”.
Stephen esce dalla scuola determinato a non tornarci. Il preside suggerisce al giovane una vita nomale, cioè usuale. Le monete che raccoglie sono un simbolo della sua mentalità. C’è la squallida realtà di certe scuole. Ragazzi annoiati: “The boy’s blank face asked the blank window” -22-
La faccia vuota del ragazzo interrogò la finestra vuota. 32
Torna il tema della morte per acqua e quello dell’amor matris-genitivo soggettivo e oggettivo 39-33. Il preside è una controfigura di Stephen, la sua scuola è il luogo della normalità che Stephen considera orribile.
Il preside raccoglie conchiglie che simboleggiano un mondo svuotato: dead treasure, hollow shells 28. morto tesoro, vuoti gusci di conchiglia 41.
Anche la storia ha svuotato le vite umane: “History, Stephen said, is a nightmare from which I am trying to awake 32, la Storia, disse Stephen è un incubo da cui cerco di destarmi 47.
Il preside sostiene che tutta la storia si muove verso un’unica grande meta: la manifestazione di Dio (47). –All the history moves towards one great goal, the manifestation of God -32-
I ragazzi dal campo di gioco levarono un urlo dopo un goal.
Stephen indicò la finestra e disse:
“quello è Dio” – Che cosa? domandò il preside- A shout in the street-32 un urlo per la strada, alzando le spalle.
Questo preside, meschino, opposto alle aspirazioni artistiche di Stephen mi fa venire in mente il mio primo preside di Carmignano, poi altri due di Bologna. Costoro però non mi hanno distolto dalla scuola, né dall’arte.
Vediamo alcuni particolari della prima parte di questo episodio. Il marchio del destino.
Dedalus fa lezione
I forget the place, sir 279 B. C. 22, dice uno scolaro.
Non ricordo il luogo signore, 279 a. C.
Ausculum, Stephen said. Si tratta di Pirro. Stephen ha dato un’occhiata al nome e alla data sul libro con i suoi sfregi 33. Non si è preparato, non prende sul serio la scuola né la storia
Le vittorie di Pirro: “another victory like that and we are done for (22), un’altra vittoria come questa e siamo spacciati (33)
That phrase the world had remembered (…) Any general to any officers. They lend ears, 22, quella frase il mondo se l’era ricordata. Generale qualunque a ufficiali qualunque. Essi porgono orecchio. 33
Svalutazioni delle frasi memorabili degli uomini presunti grandi.
Le frasi di tanti uomini in vista non dicono niente di più di quelle dell’uomo qualunque.
Stephen fa una domanda su Pirro ad Amstrong
“Do you know anything about Pyrrus? 23
Il ragazzo risponde con una facezia: Pyrrus sir? Pyrrus, a Pier 23, un molo34
All laughed , tutti risero, inamena, alta malevola risata 34.
Armostrong volse ai compagni il profilo di una stolida gaiezza 34- silly glee in profile 23. In a moment they will laugh more loudly , aware of my lack of rule and of the fees their papas pay” 23, tra un momento rideranno più forte, consapevoli della mia scarsa autorità e delle rette che pagano I loro papà.
Molte scuole private sono tali in Italia: dopo essere andato in pensione ci ho lavorato per un paio di anni con disgusto. La scuola pubblica aveva dei difetti ma in confronto alle due private che ho visto era un tempio della cultura.
I ragazzi bisbigliavano. Sapevano, conoscevano la malizia senza avere mai imparato altro e senza essere innocenti: 34- They knew: had never learned nor ever been innocent” 23
Un’ipotesi: “Se Pirro non fosse caduto ad Argo per mano di una megera o Giulio Cesare non fosse caduto a coltellate-35- Had Pyrrus not fallen by a beldam’s hand in Argos or Jiulius Caesar not been knifed to death- 23.
Ma questi fatti non si possono abolire con il pensiero. Time has branded them il tempo li ha segnati con il suo marchio ed essi hanno estromesso ogni altra possibilità. Assimilo questo al to; mevllon h{xei di Eschilo, (Agamennone, 1240), il futuro verrà.
E penso al destino. Se non fossi uscito dalla caserma dopo 100 giorni nel maggio del 1971 grazie a una raccomandazione; se non avessi avuto questo aiuto da un amico incontrato 5 anni prima a Debrecen, non avrei conosciuto Elena nel luglio del ’71 e non avrei scritto di lei[1]. E così via.
La causa prima è il fato, "cum fatum nihil aliud sit quam series implexa causarum" [2], dal momento che il fato non è altro che la serie concatenata delle cause.
Bologna 11 aprile 2024 ore 18, 28 giovanni ghiselli
p. s.
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