mercoledì 9 aprile 2025

Joyce –Ulisse. I capitolo Telemaco. La torre. Quarta parte.


 

 

Mulligan accompagna l’uscita dell’anziana lattaia  con due versi di Swinburne:

“Cuor del mio cuore, se più ce ne fosse,

Più ne sarebbe messo ai tuoi piedi (The oblation, 1871).

Non so fino a che punto questa professione di povertà sia una posa. In qualche modo comunque lo è.

Mulligan recita la sua parte di povero anche con Stephen: “seriously, Dedalus, I’m stony. Hurry out to your school kip and bring us back some money. Today the bards must drink and junker. Ireland expects that eveey man this day will do his duty” (14) sul serio Dedalus, sono in bolletta. Corri a quel casino della tua scuola e portaci un po’ di soldi. Oggi i bardi devono bere e spassarsela. L’Irlanda si aspetta che ognuno faccia il suo dovere.

 Nelson prima della battaglia di Trafalgar (1805) disse: “England expects that every man will do his duty». Viene ripresa e adattata goliardicamente alla circostanza. Si faceva anche noi da giovani. Adattavamo per esempio l’aforisma di Mao “La rivoluzione non è un pranzo di gala” a diverse prove impegnative che dovevamo superare: il primo esame di greco, per esempio, con tutta l’Odissea che dovevamo saper tradurre ad apertura del volume. Battute giovanili che ci sono rimaste nel cuore perché erano dettate da confidenza e simpatia.

Mulligan procede con battute altre battute canzonatorie . Propone una nuotata poi domanda a Dedalus se  è arrivato il giorno del suo lavacro mensile. Quindi si rivolge a Haines: L’immondo bardo si picca di farsi il bagno una volta al mese 22, The unclean bard makes a point of washing once a month 15. La sua posa è diventata quella del “povero figliolo ma avvezzo alla pulizia”. Stephen risponde con un’altra battuta: “All Ireland is washed by the gulfstream”, tutta l’Irlanda è bagnata dalla corrente del golfo.

Mi ricordano i giovano di educazione accademica della mia generazione: nel nostro parlare c’era ironia, canzonatura, scetticismo, pure cinismo ma quasi sempre senza rabbia. Poi tante citazioni almeno nei letterati, ma non solo.

Stephen ricorda Macbeth V, 1, 35: “ Yet here’s a spot”, c’è ancora una macchia qui. E’ la visione del sangue del re asssassinato congiunto a Rimorso di coscienza. Quello di non avere esaudito il desiderio della madre moribonda.  

Quindi aggiunge: “Quello dello specchio incrinato come simbolo dell’arte irlandese è maledettamente buono 23  Qui Dedalus ha citato se stesso (cfr. p. 10).

 Stephen cerca una difesa dalla realtà nella cultura che però  è ancora  un bastone al quale si appoggia, non un organo suo.

Mulligan dà un calcio a Dedalus sotto la tavola, poi si rivolge all’inglese: “Aspetti di sentirlo parlare di Shakespeare.

Haines dice Stephen di essere interessato

Dedalus risponde con cinismo: “ potrei farci molti quattrini?”

Haines ride, prese il cappello e fa:

“Non lo so, non ne sono sicuro”.

Mulligan  chiede ragione della pessima battuta e Dedalus tiene il punto con beffarda ironia: “What? The problem is to get money. From the milkwoman or from him 16, il problema è fare soldi, dalla lattaia o da lui.23. Questo ragazzo insicuro e infelice,  quando parla deve sempre evadere dalla realtà e da se stesso. Quando pensa invece tiene una lente di ingrandimento sul proprio cervello.

Mulligan gli rinfaccia lo schifoso sogghigno e i gli scherzi da prete, lugubri scherni da gesuita. L’educazione cattolica è come l’accento di pesaro nel mio caso: non me li tolgono i decenni vissuti lontano.

E va bene così.

 

Bologna 9 aprile 2025 ore 18, 22 giovanni ghiselli

p. s.

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