Voglio scrivere alcune parole sul negro Soumahoro, e dico proprio negro perché mi sembra più onorifico di nero, come poverello lo è di riccastro e maestro di professore.
Da maestro poverello dunque, dico che ieri sera ho visto e ascoltato Sumahoro nella trasmissione Piazza Pulita e quest’uomo mi è sembrato un esibizionista e un istrione. Come ce ne sono tanti in parlamento del resto.
Forse è anche un imbroglione ma di questo non sono sicuro. Se non è un truffatore, un complice della moglie e della suocera, è una loro vittima.
Intanto ho imparato qualcosa: che non tutti i negri sono sempre e solo dei poveracci sfruttati e maltrattati. Come non si può dire che tutti i bianchi sono degli schiavisti e delle canaglie. Non tutte le donne sono vittime e non tutti gli uomini sono stupratori. Insomma queste generalizzazioni sono espressioni di provincialismo ignorante e di razzismo delinquenziale. Bisogna vedere caso per caso. E’ già difficile giudicare una persona, mentre i razzisti pretendono di condannare o esaltare popoli interi.
Tornerò sull’argomento siccome Soumahoro, che fa la vittima e ammette solo un peccato di leggerezza, non mi convince e mi incuriosisce.
La leggerezza, se pure è un vizio o un difetto, è comunque contigua alla virtù.
Se quest’uomo risulterà calunniato e innocente, come mi piacerebbe, gli chiederò pubblicamente scusa. Gli dirò che la leggerezza può anche associarsi alla delicatezza che è una virtù. Molto rara per giunta.
Io, come Saffo, amo la delicatezza.
Bologna 25 novembre 2022 ore 21, 34
giovanni ghiselli
p. s
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