Negli Eraclidi, il coro dei vecchi ateniesi afferma che gli araldi ingrandiscono quanto è accaduto raddoppiandolo e innalzandolo come una torre (pa`si khvruxi novmo~ di;~ tovsa purgou`n, v. 293).
Si tratta dell’araldo di Euristeo che ha minacciato Demofonte il quale lo ha cacciato.
Nell'Oreste, l'araldo Taltibio fa una brutta figura nel racconto del messo che riferisce a Elettra i discorsi dell’assemblea di Argo: "Ed ecco si alza Taltibio che con tuo padre saccheggiava i Frigi. E parlò, lui che è da sempre sottoposto ai potenti, doppiamente, mostrando ammirazione per tuo padre,ma non approvando tuo fratello, intrecciando parole buone e cattive, dicendo che il figlio aveva istituito usanze non buone verso i genitori: e sempre rivolgeva occhiate ammiccanti agli amici di Egisto.
Siffatta è questa genia: sul carro di quello che ha buona fortuna, saltano sempre gli araldi ( ejpi; to;n eujtuch` phdw`s j ajei; khvruke~): ed è loro amico colui che nella città ha cariche e poteri" (vv. 888-897).
Un poco come i giornalisti di oggi, quasi tutti.
Bologna 19 novembre 2022 ore 10, 50
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