Capitolo XXIII del primo libro (paragrafi 4-5-6 )
Traduzione
4 La iniziarono Ateniesi e Peloponnesiaci, rotti i patti- sponda;"- trentennali che c'erano stati tra loro dopo la presa dell'Eubea".
Commento
sponda;": nell'estate del 446 l'Eubea, invasa dagli Ateniesi nel 508, si ribellò, e mentre Pericle sbarcava nell'isola con un esercito, il re spartano Plistoanatte passò l'istmo e occupò Eleusi. Pericle dovette tornare indietro per trovare con i Lacedemoni un accordo, forse corrompendo con il denaro i comandanti spartani, che gli permise di compiere la sottomissione dell'Eubea nell'inverno successivo.
Traduzione
5 “Ho descritto in primo luogo anche le cause occasionali ta;" aijtiva": e i contrasti, per cui li ruppero, affinché nessuno cerchi in futuro per quale motivo scoppiò tra i Greci una guerra tanto grande".-
Commento
ta;" aijtiva": anche Erodoto cerca le cause, nel proemio:"kai; di j h}n aijtivhn ejpolevmhsan ajllhvloi"", e per quale causa combatterono tra loro. "La differenza tra Erodoto e Tucidide è questa, che, per Erodoto, le guerre scoppiano per impulsi improvvisi, per Tucidide nascono altresì da impulsi, ma da impulsi che hanno le loro radici nello stesso movimento della storia. Per questo la storia tucididea ha un così forte accento politico"[1].
La causa più vera, quella politica e storica, è indicata dall’autore nel capitolo successivo. Ed è una causa simile a quella che ha mosso Putin a invadere l’Ucraina: la paura dell’allargamento e potenziamento eccessivo della NATO.
Traduzione
6 " Io considero la causa più vera-ajlhqestavthn provfasin- ma meno dichiarata a parole- ajfanestavthn de; logw/- il fatto che gli Ateniesi, divenendo potenti e incutendo timore agli Spartani, li costrinsero a combattere. Ma i motivi- ai[tiai- di entrambe le parti, quelli dichiarati apertamente, per cui, rotta la tregua, si disposero alla guerra, furono i seguenti".
Commento
provfasin: va distinta dai motivi occasionali (aijtivai, più avanti: i fatti di Corcira, di Potidea, e, dopo, il decreto di boicottaggio delle merci di Megara) che provocarono lo scoppio del conflitto.
Anche nel caso della spedizione in Sicilia Tucidide chiama "la causa più vera" con con queste stesse parole:" oiJ jAqhnai'oi strateuvein w{rmhnto, ejfievmenoi me;n th'/ ajlhqestavth/ profavsei th'" pavsh" a[rxai"(VI, 6) gli Ateniesi volevano inviare la spedizione, desiderando secondo la causa più vera dominarla tutta. Il nobile pretesto era invece che volevano portare aiuto alle genti della loro stirpe e agli alleati che avevano acquistato là.
-lovgw/: la parola può essere ingannevole ed essere impiegata per produrre oscurità invece che chiarezza.-
Secondo Momigliano “Tucidide è vago nel definire la ajlhqestavth provfasi~. E’ molto superiore a Erodoto nello spiegare la condotta della guerra di cui si occupa, ma è molto meno convincente di Erodoto nel rivelare le origini remote della guerra…Tucidide cerca di capire l’animo del popolo che decise di combattere, più che le tradizioni e gli interessi che erano coinvolti nella lotta”[2].
Mi permetto di dissentire. Tucidide è talmente lucido e profondo e universale nella individuazione della causa più vera che questa sua eziologia spiega anche la causa principale della guerra in Ucraina.
ai[tiai: la ricerca delle cause recenti e remote dunque è una caratteristica della storiografia tucididèa, tanto che lo scrittore sembra anticipare il makarismov" di sapore lucreziano (De rerum natura, I, 78) così presentato da Virgilio: "Felix , qui potuit rerum cognoscere causas/atque metus omnis et inexorabile fatum/subiecit pedibus strepitumque Acherontis avari" ( Georgiche , II, 490-493), beato chi ha potuto conoscere le cause delle cose e ha messo sotto i piedi tutte le paure e il fato inesorabile e il fragore dell'avido Acheronte!
I motivi dichiarati.
Spieghiamo dunque le aijtivai (I, 23, 4, 6): una fu il duro attrito tra Atene e Corinto per l' affare di Corcira, isola dello Ionio e antica colonia corinzia. I Corinzi rappresentavano la seconda forza commerciale dell'Ellade e già per tale ragione erano rivali degli Ateniesi nel campo economico. Bruciante per loro fu il fatto che questi rivali aiutarono i Corciresi nello scontro con la madre patria (anno 433): in tal modo Corcira ebbe la meglio nella guerra contro Corinto. Questa fu il primo motivo della guerra dei Corinzi contro gli Ateniesi (" aijtiva de; au{th prwvth ejgevneto tou' polevmou toi'~ Korinqivoi~ ej~ tou;~ jAqhnaivou~ ", I, 55).
Un'altra aijtiva fu la questione di Potidea. Questa città della Calcidica era, da una parte, colonia di Corinto, dall'altra, polis alleata e tributaria degli Ateniesi che, in maniera provocatoria, le imposero il distacco dalla madrepatria allontanando gli epidemiurghi, supermagistrati Corinzi inviati ogni anno a Potidea. I Potideati, cui erano stato richiesto anche di abbattere il muro verso Pallene , la penisola occidentale della Calcidica e di consegnare ostaggi (" ejkevleuon to; ej" Pallhvnhn tei'co" kaqelei'n kai; oJmhvrou" dou'nai", I, 56 ), risposero di no ( anno 432). Gli Ateniesi mandarono un esercito, di cui facevano parte pure Alcibiade e Socrate, ad assediare la città .
Terzo motivo fu il bando dei Megaresi (sempre del 432) dai porti dell'impero ateniese e dai mercati dell'Attica (I, 67).
Bologna 10 novembre 2022 ore 9
giovanni ghiselli
p. s.
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[1]A. Maddalena, op. cit., p. 92.
[2] A. Momigliano, La storiografia greca, p. 163.
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