venerdì 4 novembre 2022

Medea di Euripide. 3. Medea di Euripide da me tradotta. La sterilità. I farmaci. Il proposito criminale

Medea di Euripide
Traduzione mia che presenterò alla Primo Levi commentando alcuni versi e ricordando le parole chiave
 
Terzo episodio (vv. 663-823)

Egeo
Medea, stai bene: nessuno infatti sa rivolgere
agli amici un esordio migliore di questo.
 
Medea
Oh, stai bene anche tu, figlio del saggio Pandione,
Egeo. Da dove giungi al suolo di questa terra?
 
Egeo
Dopo aver lasciato l'antico oracolo di Febo.
 
Medea
Perché sei andato all'ombelico profetico della terra?
 
Egeo
Cercando come potrei avere seme di figli. 669
 
Medea
Per gli dèi, senza figli dunque porti avanti  la vita fino a questo momento?
 
Egeo
Siamo senza figli per la sorte di qualche dio.
 
Medea
Una moglie c’è, o sei inesperto di letto matrimoniale?
 
Egeo
Non siamo senza il giogo del letto nuziale.
 
Medea
Che cosa dunque ti ha detto Febo riguardo ai figli?
 
Egeo
Parole troppo sofisticate da interpretare per un uomo.
 
Medea
E' lecito che noi conosciamo il responso del dio?
 
Egeo
Certo, poiché c'è bisogno di una mente sapiente.
 
Medea
Che profezia ha dato dunque? Dillo, se è lecito ascoltare.
 
Egeo
Che dell'otre io non sciolga il piede sporgente …
 
Medea
Prima che tu abbia fatto che cosa, o in quale terra sia giunto?
 
Egeo
Prima che sia tornato di nuovo al focolare paterno, 681
 
Medea
Ma tu approdi su questa terra desiderando che cosa?
 
Egeo
C'è un certo Pitteo, signore della terra Trezenia.
 
Medea
Figlio, come dicono, di Pelope, e uomo molto devoto.
 
Egeo
A quest’uomo voglio comunicare l'oracolo del dio.
 
Medea
Infatti l’ uomo è sapiente ed esperto in tali faccende.
 
Egeo
E per me il più caro fra tutti gli alleati.
 
Medea
Almeno tu possa avere fortuna e ottenere quanto desideri. 688
 
Egeo
Perché, difatti, il tuo sguardo e il tuo incarnato sono così sciupati?
 
Medea
Egeo, ho il marito peggiore di tutti.
 
Egeo
Che cosa dici? Spiegami chiaramente le tue tristezze.
 
Medea
Mi fa torto Giasone senza averne subiti da parte mia. 692
 
Egeo
Che cosa ha fatto? spiegamelo con maggiore chiarezza.
 
Medea
Oltre me tiene una donna quale padrona della casa.
 
Egeo
Non ha osato forse l'azione più vergognosa con questa infamia?
 
 Medea
Sappilo bene: siamo disonorati noi che prima gli eravamo cari.
 
Egeo
Si è innamorato, oppure odia il tuo letto?
 
Medea
Un grande amore certo: non è stato fedele ai suoi cari.
 
 Egeo
Se ne vada allora, se davvero, come dici, è un malvagio.
 
Medea
Si è innamorato dell'imparentamento con dei sovrani. 700
 
Egeo
Chi glielo concede? Completami il discorso.
 
Medea
Creonte, che regna su questa terra corinzia.
 
Egeo
Era davvero comprensibile dunque che tu fossi angosciata, donna.
 
Medea
Sono morta; e per giunta vengo cacciata da questa terra.
 
Egeo
Da chi?  Questo di cui parli in aggiunta è un altro male nuovo.
 
Medea
Creonte mi caccia in esilio dalla terra Corinzia.
 
Egeo
E Giasone lo permette? Neppure questo approvo.
 
Medea
A parole no, ma è disposto a tollerarlo.
Ma ti prego, divento supplice
 per questo volto e per le tue ginocchia,
pietà, pietà di me la disgraziata
e non permettere che io sia scacciata in solitudine,
ma accoglimi nella tua terra e in casa presso il focolare. 713
Così si possa realizzare per te da parte degli dèi
il desiderio di figli e tu stesso possa morire felice.
Tu non sai quale scoperta hai trovato qui:
io ti farò smettere di essere senza figli e ti farò seminare
discendenza di figlioli: sono così efficaci i rimedi che conosco! 718
 
Egeo
Per molti motivi sono propenso, donna,
ad accordarti questo favore, in primo luogo per gli dèi,
poi per i figli di cui mi preannunci la generazione. 721
A questo infatti io sono tutto rivolto.
Così stanno le cose per me: una volta che tu sia giunta alla mia terra,
curerò di ospitarti poiché sono giusto.
<Tuttavia di questo ti avviso in anticipo, donna:
non ho intenzione di portarti via da questa terra.>
 Se d’altra parte tu di tua iniziativa giungi alla mia casa,
rimarrai inviolata e non temere che ti consegni ad alcuno.
Da questa terra allontanati con i tuoi piedi:
infatti voglio essere irreprensibile anche con chi mi ospita. 730
 
 Medea
Sarà così; ma se per me ci fosse una garanzia
riguardo a queste promesse, mi andrebbe del tutto bene il tuo trattamento.
 
Egeo
Forse non ti fidi? o che cosa è penoso per te?
 
Medea
Mi fido; ma la famiglia di Pelia mi è nemica
e anche Creonte. Invece, vincolato da giuramenti,
tu non mi lasceresti a questi, se volessero portarmi via dalla terra.
Concordando invece solo a parole e senza avere giurato sugli dèi
potresti divenire amico e forse dare retta
alle intimazioni: la mia posizione infatti è debole,
quelli invece hanno ricchezza e casa regale.
 
Egeo
Hai mostrato grande preveggenza nelle tue parole;
ma sì, se ti sembra bene, non mi rifiuto di fare questo.
Per me la soluzione meno insicura è questa
che io possa presentare una scusa ai tuoi nemici,
e la tua posizione è più solida. Dimmi su quali  dèi.
 
Medea
Giura per il suolo della Terra e per il Sole padre del padre
mio e, mettendola insieme, per tutta la stirpe degli dèi.
 
Egeo
Di fare o di non fare che cosa? Dimmelo
 
Medea
Di non cacciarmi mai dalla tua terra, di tua iniziativa,
e, se un altro dei miei nemici volesse portarmi via, 750
di non consentirlo finché sei vivo, di tua volontà.
 
Egeo
Giuro sulla Terra e sulla splendida luce del Sole
e sugli dèi tutti di mantenere quello che sento da te.
 
Medea
Mi basta. E cosa dovresti subire se non mantenessi questo giuramento?
 
Egeo
I mali che capitano agli uomini che fanno empietà.
 
Medea
Buon viaggio: tutto infatti va bene.
Anche io giungerò al più presto alla tua città,
dopo avere fatto quello che devo, e dopo avere ottenuto quello che voglio. 758
 
 Coro
Avanti, il signore che scorta le anime figlio di Maia
Ti conduca fino a casa e possa tu compiere quello
per il cui pensiero ti affretti, poiché
sei un uomo nobile,
Egeo, a mio giudizio.
 
Seconda scena (vv. 764-823)

Medea
O Zeus e Giustizia di Zeus, e luce del Sole,
ora saremo noi a celebrare un bel trionfo sui miei nemici,
amiche, e ci siamo incamminati sulla strada con metodo,
ora c'è speranza che i miei nemici pagheranno il fio.
Quest'uomo infatti, quando più eravamo afflitte,
è apparso come un porto per i miei progetti
e a questo attaccherò la gomena di poppa
una volta giunta alla rocca e alla città di Pallade.
Oramai  racconterò a te tutti i miei
piani: accogli le mie parole ma non pensare al piacere .
Mandato uno dei miei servi, pregherò
 Giasone di venire al mio cospetto. 775
Una volta giunto, gli dirò parole blande,
+che anche a me sembrano opportune le stesse cose, e va bene+
che abbia quelle nozze reali dopo averci traditi
e che sono cose utili e ben concepite.
Gli chiederò che i miei figli rimangano,
non con l’intenzione di abbandonarli, in una terra ostile,
<ai nemici in modo che facciano violenza ai miei figli,>
ma per uccidere con inganni la figlia del re.
Li manderò infatti con dei doni nelle mani
<perché li portino alla sposa, in modo che non vadano in esilio da questa terra>
un fine peplo  e una corona d'oro battuto.
E se davvero, preso l'ornamento, lo metterà intorno alla pelle,
morirà male lei e chiunque tocchi la ragazza;
con tali  veleni spalmerò i doni.
Ora però cambio questo discorso. 790
Scoppio a piangere per il tipo di azione che devo
compiere in seguito a questo: infatti ammazzerò le creature
mie: non c'è nessuno che li sottrarrà:
e dopo avere sconvolto completamente la casa di Giasone
uscirò da questa terra, fuggendo la strage dei carissimi
figli e dopo avere osato la più empia delle azioni.
Infatti non è sopportabile essere derisa dai nemici, amiche. 798
<Vada così: quale vantaggio per me vivere? Non ho patria
né casa né rifugio dai mali.>
Sbagliavo allora quando abbandonavo
la casa paterna, persuasa dalle parole di un uomo
greco, che ora con l'aiuto degli dèi mi pagherà il fio.
Infatti non vedrà mai più vivi i figli nati
da me, né genererà un figlio dalla sposa novella, poiché
è necessario che quella infame da infame muoia per i miei veleni.
Nessuno mi creda una donna ordinaria e debole
né mite, ma di tutt’altra indole ,
violenta con i nemici e benevola con gli amici;
infatti la vita di tali persone  è piena di gloria. 810
 
Coro
Poiché ci hai comunicato questo discorso,
volendo giovarti e difendendo le leggi
degli uomini, ti vieto di fare questo.
 
Medea
Non è possibile altrimenti:  è scusabile che tu  dica
 queste parole dal momento che non hai sofferto il male, come me. 815
 
Coro
Ma avrai l'audacia di uccidere il tuo seme, donna?
 
Medea
Così infatti sarebbe lacerato al massimo il mio sposo.
 
Coro
E tu saresti la più disgraziata delle donne.
 
Medea
Vada così. Sono superflui tutti i discorsi interposti.
(Alla nutrice) Su, vai e porta qui Giasone 820
infatti mi avvalgo di te per tutti i compiti di fiducia.
E non dire niente delle mie decisioni,
se vuoi bene ai padroni e sei davvero una donna.
 

Bologna 4 novembre 2022 ore 10, 12
giovanni ghiselli

p. s.
Statistiche del blog
Sempre1290876
Oggi46
Ieri333
Questo mese910
Il mese scorso7472

Nessun commento:

Posta un commento

Ifigenia CLVII. Il teatro di legno, la puszta e la csárda

.   Nella O di legno [1] del teatro   dunque l’anno seguente a questo che sto raccontando la mia giovane amante avrebbe pregato. Ch...