Il 25 dicembre è il giorno della nascita di Cristo e della rinascita del sole (dies natalis Solis invicti) .
Ma c’entra anche con Adone.
Gesù venne partorito a Betlemme da Maria –Mariavm- che lo depose in una mangiatoia in praesepio- ejn favtnh/ - di una stalla perché non c’era posto in albergo (N. T. , Luca 2, 4-7)
Ebbene, Betlemme in ebraico significa la casa del pane e a Betlemme c’era un boschetto “che apparteneva a quel dio siriano anche più antico di lui, Adone, e là dove aveva pianto Gesù bambino, erano state versate lacrime per l’amante di Venere (…) Se infatti Adone era, come io credo, lo spirito del grano, si poteva trovare difficilmente un nome più adatto per la sua dimora che quello di Betlemme, “la casa del Pane”, e, molto probabilmente, egli può essere stato adorato là nella sua Casa del Pane, parecchi secoli prima che nascesse Colui che dirà: ‘Io sono il pane della vita’” (James Frazer, Il ramo d’oro, I volume, cap. XXXIII, I giardini di Adone, p. 540 trad. it. Boringhieri, torino, 1973).
“Ego sum panis vitae” si legge in N.T. , Giovanni, 6, 48
Del resto Adone è il simbolo del grano secondo Ammiano Marcellino :" Evenerat autem isdem diebus annuo cursu completo, Adonea rito veteri celebrari, amato Veneris, ut fabulae fingunt, apri dente ferali deleto, quod in adulto flore sectarum est indicium frugum " (XXII 9,15). Avveniva poi in quei medesimi giorni che, compiuto il corso dell'anno (il 361 d. C.), si celebravano secondo l'antico rito le feste per Adone, amato da Venere e ucciso dal dente di un cinghiale selvaggio, il che è simbolo delle messi recise quando sono mature.
"Le cerimonie della morte e della resurrezione di Adone devono essere state anch'esse una rappresentazione drammatica della morte e della rinascita delle piante (...) Inoltre la leggenda che Adone doveva passare metà, o, secondo altri, un terzo dell'anno nelle regioni sotterranee e il resto sulla terra, si spiega in modo assai facile e naturale ammettendo che egli rappresentasse la vegetazione, specialmente il grano, che sta metà dell'anno sotto terra ed è visibile nell'altra metà"[1].
Bologna 26 novembre 2022 ore 12, 30
giovanni ghiselli il poverello di pesaro
p. s
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