Simile a tale orbis è l' ajnakuvklwsi" di Polibio (VI, 9, 10), il "cerchio" di Machiavelli [1], il "circuito" di Leopardi [2] mutuato dal circuitus di Cicerone[3]. Si potrebbe tradurre con "ritorno ciclico" o perfino con "l'eterno ritorno"[4].
“Poiché il circolo non consiste che di punti di ritorno estesi all’infinito, la curva è incommensurabile, non v’è durata di direzione e l’eternità non è un “avanti diritto” sebbene una “giostra eterna”[5].
In questi giorni è tornata la neve sulle Alpi e ho sentito dire in televisione che finalmente a Cortina e al Sestriere si potrà sciare. L’ha detto con grande soddisfazione l’inviato sulla neve. Era tutto contento per i “poveri” frequentatori di Cortina che temevano di non potersi ristorare in luoghi del genere dove non arriva il fetore dei miserabile.
Mi è tornato in mente quanto è scritto nel diario di Galezzo Ciano in data 24 novembre 1940: “Nevica. Il Duce guarda fuori dalla finestra ed è contento che nevichi: “Questa neve e questo freddo vanno benissimo” dice “così muoiono le mezze cartucce e si migliora questa mediocre razza italiana. Una delle principali ragioni per cui ho voluto il rimboschimento dell’Appennino è stata per rendere più fredda e nevosa l’Italia”.
Credo che il freddo farà morire molti che tentano di immigrare e tanti barboni e non pochi italiani poveri. Questo a me dispiace e, quanto agli sciatori, costoro potranno andare in Norvegia se in Italia non nevicherà abbastanza.
Credo pure che una persona non volgare che proprio voglia sciare vada a Moena, in val di Fassa non nei posti “esclusivi”.
Da tali posti si escludono da soli quanti studiano, pensano e hanno buon gusto
Meglio ancora che andare a Moena a sciare, è rimanere nel luogo di lavoro a fare del volontariato in favore di chi patisce il freddo.
Il mio volontariato consiste nel tenere conferenze anche dove non possono pagarmi.
giovanni ghiselli
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