NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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sabato 5 novembre 2022

Tucidide. III. La guerra di Troia e la guerra in Ucraina

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I rapporti umani sono assai  spesso relazioni di potere.
Lo constatiamo molte volte nel lavoro e non poche volte nelle relazioni amorose, talora  perfino nei legami familiari.
Se tali sono i rapporti tra le persone,  potete figurarvi tra gli Stati.
 
Tucidide  razionalizza il mito secondo il quale Agamennone  mobilitò i pretendenti di Elena vincolati dal giuramento fatto a Tindaro, il padre putativo di lei: chiunque fosse stato scelto come marito, sarebbe stato sostenuto, nelle difficoltà, da tutti gli altri[1].
 
La verità dello storiografo è che Agamennone raccolse la flotta poiché superava in potenza tutti i capi greci di allora (tw'n tovte dunavmei prouvcwn, I 9, 1). 
Il lidio Pelope di fatto aveva portato dall'Asia immense ricchezze                                                                                                                                                    venendo in Grecia tra gente povera (ej" ajnqrwvpou" ajpovrou", I 9, 2) e proprio per questo si costruì una potenza politica (duvnamin I, 9, 2) e divenne eponimo di quella terra, poi chiamata Peloponneso appunto.   
Il figlio di Pelope, Atreo, continua Tucidide, ereditò la potenza paterna e la lasciò, accresciuta, ad Agamennone, il quale, divenuto più forte degli altri anche con  la flotta, poté guidare la spedizione dopo avere raccolto l'armata panellenica non con l'amore più che con la paura:"th;n strateivan ouj cavriti to; plevon h] fovbw/ xunagagw;n"(I, 9, 3).
 Questa tesi viene autorizzata con l'attestazione di Omero e la citazione di un verso dell'Iliade  (II, 1O8):"pollh'/sin nhvsoisi kai;  [Argei panti; ajnavssein", su molte isole e su l'Argolide tutta poteva regnare[2].
 
Tucidide parla della guerra di Troia ma siccome coglie sempre l’aspetto universale  delle vicende che racconta, questo gigante della storiografia ci aiuta a capire anche la guerra attuale
La crociata di tutta l’Europa contro la Russia è stata raccolta e mobilitata dagli Stati Uniti in quanto costituiscono la maggior potenza dell’Occidente.
Se ora i Russi stanno perdendo la guerra come si afferma, non è per l’eroismo degli Ucraini e la vigliaccheria dei Russi, bensì perché adesso  chi ha subito l’invasione è armato meglio e dunque in guerra è più forte dell’invasore.
Questo a lungo andare può spingere i Russi a usare l’atomica.
Quindi: non facciano gli ingenui quanti dicono che bisogna mandare altre armi alle vittime aggredite dai prepotenti.
La prepotenza dei Russi è stata provocata dalla prepotenza della Nato.  Ora la Russia si sente minacciata e potrebbe assumere un ruolo difensivo tanto potente da distruggere l’Europa.
Dunque dobbiamo fare di tutto per arrivare alla pace e poi darla vinta alla volontà popolare. Si facciano votare gli abitanti delle regioni russofone in modo che possano scegliere liberamente. Che ci sia dunque un controllo imparziale in modo che non si debbano più sentire le chiacchiere incontrollate di chi sparla dell’uno o dell’altro secondo la propria convenienza.
Dobbiamo adoperarci intanto per un armistizio. Ne va delle nostre vite.
La volontà popolare italiana è in grande maggioranza per la pace
 

Bologna 6 novembre 2022  ore 9, 50
giovanni ghiselli

p. s.
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[1] Cfr. pseudo- Apollodoro, Biblioteca,  3, 131-132.
[2] Omero fa la storia dello scettro che Agamennone tiene in mano. Era di origine divina e glielo aveva lasciato Tieste da portare come simbolo del potere (“a regnare”, appunto).

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