lunedì 28 novembre 2022

L’apprendistato di giovanni ghiselli. XXX. La lezione di Fulvio

Fulvio mi fu di aiuto non piccolo: mi incoraggiò a pensare con la testa mia, ad abbattere le lunghe mura dei luoghi comuni, l’erta, scivolosa, restrittiva barriera formati da pregiudizi diffusi nell’ambiente chiuso di mia provenienza.
 L’amico parlava esprimendo idee, non preconcetti.
Allora erano vere e proprie scoperte per me.
Una volta disse, ricordo, che la bellezza fisica è un valore reale, una forza potente poco riconosciuta, a parole, dai più, perché solo pochi possono attribuirsela plausibilmente, mentre i valori dell’intelligenza della cultura, dell’onestà, che molti ardiscono ascriversi spudoratamente, viene celebrato quasi da tutti, perfetti imbecilli, ignoranti e farabutti compresi.
Sicché decisi di migliorare il mio aspetto e iniziai presto a farlo.
 
Volevo immergermi nei fiumi della vita, smettere di limitarmi a correre sui greti dove sassi aguzzi mi ferivano le piante dei piedi.
Volevo guizzare sano come un pesce e ribattezzarmi nel luccicante chiarore del tremolare  dell’acqua illuminata dal sole. 
Fulvio mi induceva a riflettere e mi insegnò a influenzare le donne belle e fini. Infatti la rara capacità del pensiero autonomo, una volta coltivata con esperienze vissute e altre letture, mi fu indispensabile per interessare e commuovere le femmine umane migliori, speciali, cui già in quel tempo aspiravo, sebbene sprovvisto ancora di mezzi adeguati. Quelle cui agognavo con tutte le brame infatti non si sarebbero accontentate di filastrocche costituite da stupidi e nauseanti luoghi comuni, né di sciocchezze infantilmente insensate, in quanto esigevano a buon diritto un uomo dotato della capacità di pensare, parlare, comportarsi con autonomia, intelligenza, sicurezza. Oltre che di un aspetto attraente, beninteso. Tale tipo di donna in grado di individuare e scegliere il meglio sarebbe  due anni più tardi  Helena di Praga, poi dopo altri tre anni l’Helena finlandese e l’anno seguente Kaisa e altri due anni dopo Päivi delle quali racconterò le storie grandi e meravigliose; negli intervalli tra loro ci furono persone insignificanti,  quindi dopo altri quattro anni di relazioni insoddisfacenti, conobbi meravigliosamente  Ifigenia, e, in seguito, altre creature di valore vario.
 
Contro i razzisti che vogliono dare il potere alle donne comunque esse siano, purché  biologicamente femmine, ribadisco che le donne, come gli uomini, non sono tutte uguali. Ne ho conosciute di colte e di ignoranti, di buone e di cattive, di generose e di egoiste, e così via.
Uomini ne ho conosciuti di meno ma anche tra loro si va dal pessimo all’ottimo.
Non so se siano disoneste o solo cretine quelle che esultano perché una tale ancora del tutto sconosciuta, è salita al potere.  Mi intendo un poco di ministri e ministre della pubblica istruzione e li valuto uno per uno. Non credo che la ministra mai neppure  maturata alle medie superiori, non ne ricordo il nome, o la Azzolina, pur non antipatica e belloccia, siano state più brave di Tullio De Mauro. Né che la Pivetti sia stata all’altezza della Iotti come presidente della Camera. Né ritengo che Cicciolina valesse quanto Tina Anselmi quale parlamentare. Così le mie amanti si trovano in una scala che va dalle ottime qui ricordate alle mediocri innominate, alle pessime obliate o, se preferite, obliterate. Queste mi hanno dato brevi passaggi in veicoli meno che scadenti.
Lo stesso dico degli uomini che ho conosciuto e perfino dei miei parenti: tipi diversi tra loro.
Chi vuole negare l’individualità di ogni persona è il mediocre, il quale  assume il conformismo dogmatico del gregge dove si imbranca, un mucchio uniforme se non proprio deforme.
I conformisti, si sentono tutelati e protetti dall’identità gregaria che hanno ricavato dal branco.
Sia chiaro che sono contento se una persona capace e onesta arriva al potere. Donna o uomo che sia.
Bene ha detto Antonella Polimeni la Magnifica Rettrice dell’università la Sapienza di Roma: “Il mio motto sulla questione di genere è ‘pari opportunità per pari capacità’ ”.
Purtroppo è solo teoria.


Bologna 28 novembre 2022 ore 19, 45 
giovanni ghiselli

p. s.
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