NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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martedì 1 novembre 2022

Difendiamoci dalla negazione della cultura!

Giorgia Meloni e il suo governo danno segnali contro la libertà di manifestare qualunque forma di  dissenso.
Secondo me il dissenso verbale va rispettato anche perché la repressione violenta di questo può portare a reazioni violente a catena.
Personalmente vorrei vedere segnali forti contro l’ignoranza, mentre la scelta di certi governativi addetti alla cultura non depone a favore della stessa.
E’ in atto un sacrilego culto dell’incultura, non solo a destra ma anche nella presunta sinistra. Vengono imposti dei divieti alla critica di quanto si dovrebbe ripetere senza riflettere.
Uso le mie conferenze,  facebook e  blog per muovere una critica ragionata al conformismo obbligatorio che ci fa regredire al tempo della parresia negata e punita.
Senza la libertà di parola si perde la varietà del pensiero, le controversie, i dissoi; lovgoi, e arriviamo ad assuefarci al politicamente corretto precostituito, unico e assoluto, cioè al non pensiero voluto dal potere tirannico:

“WAR IS  PEACE  
FREEDOM IS SLAVERY
IGNORANCE IS STRENGTH”
 
I ragazzi che vogliono studiare e imparare vengono spesso defraudati, quelli che vogliono solo giocare vengono ingannati e trasformati in bestie da soma dopo una sosta nella stalla dei balocchi.
Vita senza cultura, senza studio, senza arte, è vita da asini.
 
Ogni potere sa questo. Dobbiamo stare in guardia e mettere in guardia.
 
L’ignoranza si associa spesso all’immoralità e al vizio.
 
Nietzsche nella III inattuale denuncia l’uscita fuori corso della virtù: “Siamo arrivati al punto che le nostre scuole e i nostri maestri prescindono semplicemente da una educazione morale o si contentano di formalismi: e virtù è una parola sotto la quale maestri e scolari non riescono a pensare a niente, una parola passata di moda, della quale si sorride- e male se non si sorride perché allora si è ipocriti”[1]
 
Sentiamo infine il pocellotto grasso dell’Asino d’oro di Machiaìvelli (capitolo VIII)
Voi, infelici assai più che non dico,
gite cercando quel paese e questo,
non aere per trovar freddo od aprico
ma perché l’appetito disonesto
de l’aver non vi tien l’animo fermo
nel viver parco, civile e modesto;
e spesso in aere putrefatto e infermo,
lasciando l’aere buon, vi trasferite;
non che facciate al viver vostro schermo.
Noi l’aere sol, voi povertà fuggite,
cercando con pericoli ricchezza,
che v’ha del bene oprar le vie impedite
 
Bologna 1 novembre 2022 ore 19, 30
Ora vado a correre o a pedalare perché l’appetito non sia disonesto come quello degli obesi
Saluti
giovanni ghiselli

p. s
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[1] Schopenhauer come educatore, 2.

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