Non me l’hanno manifestato ma quelli che non mi conoscono bene potrebbero averlo.
Rispondo dunque citando un episodio della vita di Sofocle, un autore che mi ha aiutato ad arrivare in forze mentali e fisiche a 78 anni, quanti ne compio oggi per chi non lo sapesse.
Nella Repubblica[1] di Platone, Cefalo riferisce di essere stato presente quando un tale domandò al poeta di Colono:"pw'"... e[cei" pro;" tajfrodivsia; e[ti oi|ov" te ei\ gunaiki; suggivgnesqai;", come ti va nelle cose d'amore? sei ancora capace di congiungerti con una donna?
Il tragediografo rispose: "eujfhvmei w\ a[nqrwpe: aJsmenevstata mevntoi aujto; ajpevfugon, w{sper luttw'ntav tina kai; a[grion despovthn ajpodrav"" (Repubblica , 329c), sta' zitto tu, infatti con grandissima gioia me ne sono liberato, come se fossi fuggito da un padrone furente e selvaggio.
La vecchiaia, commenta il padrone di casa, significa dunque un liberarsi da moltissimi tiranni numerosi e pazzi:"despotw'n pavnu pollw'n e[sti kai; mainomevnwn ajphllavcqai" (329d). Tra questi, in primis, Eros.
Questo anatema di Sofocle viene riptuto non senza compiacimento da Catone il Vecchio nel De senectute di Cicerone :" Bene Sophocles, cum ex eo quidam iam affecto aetate quaereret utereturne rebus veneriis:"Di meliora! inquit; libenter vero istinc sicut ab domino agresti ac furioso profugi " (14), opportunamente Sofocle quando, già vecchio e fiaccato dagli anni, un tale gli chiedeva se facesse ancora del sesso, disse: dio ne scampi, volentieri invero sono scappato di lì come da un padrone selvaggio e furioso!
Nella stessa opera il piacere dei sensi in generale viene smontato dall’Arpinate:" impedit enim consilium voluptas, rationi inimica est, mentis, ut ita dicam, praestringit oculos, nec habet ullum cum virtute commercium " (12), in effetti il piacere impedisce il giudizio, è nemico della ragione, abbaglia, per così dire, gli occhi della mente e non ha alcun rapporto con la virtù.
Breve commento mio
Replico dicendo che personalmente non mi sono sottratto alla grazia di Eros. Vero è che non ho ancora l’età raggiunta dal poeta di Colono e se camperò quanto la madre o la nonna mia o le zie Giorgia e Ada, tutte sante, la supererò.
Aggiungo che la voluptas, il piacere non è nemico della ragione, anzi la eleva e la avvicina alla vita, e non abbaglia gli occhi del corpo e della mente bensì li stenebra, e non è estraneo alla virtù ma ne è consubstantialis, ne ha la medesima sostanza, come il Padre e il Figliolo secondo quanto stabilì il Concilio di Nicea nel 325.
Insomma la caccia al tesoro cui mi dedico appassionatamente da decenni non è finita punto per me.
Baci ai miei tesori passati, presenti e futuri
gianni il poverello ricco di amore.
Bologna 14 novembre 2022
p. s
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[1] La Repubblica di Platone è ambientata al Pireo, in casa del meteco Cefalo, padre di Lisia e Polemarco, nella primavera del 408 a. C. quando Sofocle (497-406 a. C.) aveva quasi novant'anni. L'episodio raccontato risalirà a qualche tempo prima.
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