martedì 24 gennaio 2023

Ifigenia XII. Le preghiere al sole. Il bacio.


 

Mentre osservavo l’ultimo spicchio di sole cadere sotto l’orizzonte, mi tornarono in mente le preghiere  di tanti giorni sereni: quando osservavo il tramonto dal mio studio dove avevo passato la mattina e buona parte del pomeriggio impegnato sui classici greci e latini, o quando  scorgevo il dio luminoso che si annidava accarezzato da  lievi, sereni venti estivi,  mentre tornavo a casa in bicicletta alle nove di sera dopo avere scalato il colle di san Luca o la Croara o il monte Donato con impegno delle forze fisiche e mentali, o quando lo vedevo declinare nel cielo degli stadi dove spremevo tutte le energie correndo i 5000 metri nel minor tempo possibile, oppure ero sul molo del porto di Pesaro e lo vedevo calare nel mare a nord del grattacielo di Rimini, e se ero solo, non mi saziavo di lacrime. Osservando i tramonti precoci dell’inverno o quelli meravigliosamente lunghi e attardati della stagione bella, sempre ho pregato la santa faccia del Sole e non gli ho mai chiesto i miseri quattrini per gonfiare il ventre di cibo in ristoranti esosi, o per  dormire in alberghi costosi, o comprare vestiti firmati;  nemmeno il potere di fare del male agli altri  ho mai chiesto nelle orazioni alla Mente dell’Universo, al primo di tutti gli dèi, alla fiamma che nutre la vita, bensì amore, l’amore di una donna bella, fine, colta, intelligente, e non una  volta  sola Elio mi aveva esaudito; ed ecco che mentre ancora una volta il 28 ottobre del 1978 lo vedevo annidarsi, potevo rendergli grazie di avermi fatto ottenere la borsa di studio meritata con le grandi  fatiche psicofisiche e le tante preghiere dirette a lui che porta la più evidente significazione di Dio.

Poi tornammo a Bologna. Quando ci salutammo dentro la Volkswagen a 300 metri  da casa sua perché il cerbero di guardia non la vedesse accompagnata da un uomo, Ifigenia mi chiese un bacio. Trovai il coraggio di darglielo e riuscii a gustare l’aroma di quel frutto freschissimo: una prugna bruna, inumidita da qualche goccia tiepida caduta dal cielo rapida e fuggitiva, o una fragola ancora variegata di verde e profumata di bosco.

Bologna 24 gennaio 2022 giovanni ghiselli ore 11, 34

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