E’ oramai innegabile che l’Occidente spinto dagli Stati Uniti sta cercando di provocare la terza guerra mondiale, o piuttosto il ritorno del conflitto tra Oriente e Occidente. Finirà come a Maratona, Salamina e Platea o piuttosto come a Stalingrado?
Dipende: se davvero Putin ha intenzione di aggredire l’Europa dopo avere attaccato l’Ucraina, verrà sconfitto al pari di Dario e Serse; qualora invece fossimo noi europei ad attaccare i Russi non mancherà il contrattacco di un nuovo Kutuzov o di un nuovo Zukov.
Quanto all’Ucraina che chiede armi per difendersi, vedremo come le userà.
Non è chiaro come le usava prima dell’invasione russa: il Cremlino sostiene che Zelenskj le impiegava per colpire molti russofoni dell’Ucraina. Questo non possiamo escluderlo senza un’idagine. Sicuro è che l’impero russo è stato accerchiato dalla Nato e minacciato quanto lo furono gli Stati Uniti dai missili piazzati a Cuba dall’Unione Sovietica. Allora Kennedy reagì e Kruscëv ritirò le testate atomiche. Eravamo nell’ottobre del 1962 e nel liceo Mamiani di Pesaro ne parlavamo con preoccupazione. Allora i due capi di Stato furono entrambi ragionevoli e la guerra fu evitata.
Credo che oggi la situazione sia più grave. Probabilmente sulle decisioni pesano molto i fabbricanti e venditori di armi e tanti imprenditori che aspettano di speculare nel ricostruire quanto è ridotto in rovine.
Più armi si vendono, più rovine ci sono, più crescono i loro profitti. Come con i terremoti.
Del gas algerino scriverò un’altra volta ma con un briciolo di buon senso dico subito che sarà cosa buona solo se costerà meno agli utenti.
Personalmente ho già vissuto buona parte della mia vita, ma scrivo per lanciare l’allarme a chi avrebbe più anni di me davanti a sé, e suggerisco a chi ha dei figli di scendere in piazza contro l’invio di altre armi sempre più micidiali contro la Russia cui seguirà inevitabilmente la preparazione e la disposizione di altre armi ultradistruttive da parte dei Russi che hanno già fatto vedere di essere disposti a morire a milioni combattendo contro questo Occidente al tramonto.
Bologna 25 gennaio 2023 ore 9, 37 giovanni ghiselli
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Sempre1315927
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