Viene annunciato il ritorno del freddo con grande esultanza. Finalmente gli sciatori potranno godere dicono i meteorologi o presunti tali. Non una parola sui poveri che soffriranno per il freddo e la neve, soprattutto quest’inverno nel quale tutti i costi sono cresciuti. Sotto i portici di Strada Maggiore, quando ci passo di notte per andare al cinema Roma vedi alcuni senza tetto stesi su materassi posati sul duro pavimento. Chi va a sciare dovrebbe accorgersi di questi poveretti.
Ricordo un episodio lontano. Nel marzo del 1968 tornai a Bologna dopo qualche giorno passato a Moena, in val di Fassa. Mi mancava ancora l’esame di glottologia che avrei dato in maggio. Ero andato a sciare sulle piste del Lusia e mi ero abbronzato parecchio. L’abbronzatura mi dona, migliora il mio aspetto, e mi fa sentire più sicuro.
Quando entrai in un’aula della facoltà di Lettere occupata dagli studenti del movimento studentesco, alcuni mi chiesero, insospettiti, da dove venissi. Se avessi detto da una vacanza sciistica, ne sarebbe nato un coro di questo tipo: “ghiselli, fascista, sei il primo della lista!” Intendendo di quelli da epurare con infamia.
Ma ebbi la presenza di spirito di dire: “sono stato a Cuba a tagliare la canna da zucchero, compagni!”. Fui applaudito.
Allora seguivo una moda, poi quando la moda è passata, sono rimasto convinto della giustizia e dell’eleganza delle posizioni allora adottate.
Ora è un vecchio che scrive e la pensa, e sente ancora così.
Un abbraccio a chi sopporta le mie stravaganze.
gianni
Nessun commento:
Posta un commento