La questione sulle intercettazioni è di lana caprina, a flat footed question direbbe un saputello che ha studiato in una buona università e ha letto Euripides Bacchae introdotto e commentato da E. R. Dodds regius professor of Greek in the university of Oxford . Io sono solo un ignorante, un villanello cui la roba manca e soffro il freddo e quando mi sveglio, se non vedo il sole, mi batto l’anca dalla disperazione e pure per scaldarmi un poco. Nei lunghi anni della senilità oramai avanzata, gli stenti sofferti mi hanno reso quasi brutto, privo di lusinghe, da lepido moretto che sono stato nei tempi migliori, ma ho la coscienza netta e non trovo nulla da ridire se mi intercettano. Invece di rubare il cibo nei supermercati, vado alla caritas, dove mi nutrono per bontà una volta al giorno; invece di ammazzare, aiuto quelli ancora più poveri di me: divido con loro il pane che mi danno alla mensa dei bisognosi dove alcuni non vanno perché si vergognano.
Io ci vado ogni giorno senza esagerare, cioè all’ora di pranzo o di cena, a testa alta perché non ho mai fatto nulla di male, anzi la mia grande povertà testimonia tutta la mia onestà. Perciò me ne vanto.
Chi vuole porre un limite alle intercettazioni vuole delinquere non ascoltato né sorvegliato, bensì indisturbato.
Matteo Messina Denaro è la prova che nonostante ogni crimine si può rimanere immuni e perfino protetti per trenta e più anni. Chi è contrario alle intercettazioni vuole anche per sé la licenza di fare il male.
Bologna 20 gennaio 2023 ore 9, 39 giovanni ghiselli
p. s
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Sempre1313993
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