NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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sabato 21 gennaio 2023

Nietzsche 79 Nus (Anassagora) Sofìe (Senofane) e Ratio (Seneca).


 Nietzsche 79  Nou`~ (Anassagora) sofivh (Senofane) e ratio (Seneca).

Capitolo 17 pp. 103-105

Il movimento determinato e saggiamente disposto è lo strumento del Nus per la separazione e il successivo aggregamento dell’uguale. Ma il disordine e il miscuglio erano all’origine infiniti e la meta potrà essere raggiunta, se mai, con un processo sterminato. In un tempo infinitamente lontano magari l’omogeneo sarà raccolto insieme. Il moto è circolare: è iniziato in un punto del caotico miscuglio come un piccolo mulinello che si allarga sempre sbalzando il simile verso il simile. Questo circolo in movimento fatto ruotare dal Nus crea il cosmo.

“Non appena quel cerchio è mosso e fatto ruotare dal nus, tutto l’ordine, la normatività e la bellezza del mondo sono la naturale conseguenza di quel primo impulso.

Si fa torto paragonando il Nus al deus ex machina.

“E’ certo un sublime pensiero ricondurre quella magnificenza del cosmo  e il meraviglioso ordinamento delle orbite astrali ad un moto puramente meccanico e per così dire ad una figura matematica in movimento, dunque non già alle intenzioni e alle mani invadenti di una macchinosa divinità, bensì unicamente a una sorta di vibrazione alla quale basta soltanto avere inizio, per essere, nel suo corso, necessaria e determinata, e per realizzare, pur senza confondersi in essi, gli stessi effetti del più accorto calcolo dell’intelligenza e del più ponderato finalismo” (p. 105)

Nelle parole che riconducono il cosmo “ad un moto puramente meccanico” c’è una contraddizione con quanto scritto sopra sul nus e soprattutto su quanto si legge in un frammento di Anassagora: il Nou`~ è la più sottile e la più pura di tutte le cose-e[sti leptovtatovn te pavntwn crhmavtwn kaqarwvtaton , ha cognizione completa di tutto kai; gnwvmhn ge peri; panto;~ pa`san i[scei   e la mente su tutto ha potere la mente- pavntwn nou`s~ kratei` (fr. 12 D. K.).

La Mente dunque è il motore dell’universo e il moto che essa imprime non è solo meccanico poiché diekovsmhse nou~ (Op. cit.) opera in vista di un ordine la mente

.La  forza della Mente non è solo fisica. La accosto, forse non troppo arbitrariamente alla sofivh di Senofane:"rJwmh" ga;r ajmeivnwn-ajndrw'n hjd j i{ppwn hjmetevrh sofivh", fr. 2 D,  la nostra saggezza è superiore  alla forza di uomini e cavalli.

 

Senofane nacque, nel 565  a Colofone, nella Ionia. Qui ebbe contatti con la scuola ionica. Sarebbe stato infatti scolaro di Anassimandro. Di lì emigrò nella Magna Grecia e fu tra i fondatori della scuola di Elea (odierna Velia, vicina a Paestum). Una tradizione che risale a Platone fa di lui il maestro di Parmenide

 

Cfr. anche  Seneca sulla prevalenza e preponderanza della Ratio: In nomine quid est optimum? ratio: hac antecedit animalia, deos sequitur. Ratio ergo perfecta proprium bonum est, cetera illi cum animalibus satisque communia sunt. Valet: et leones. Formonsus est: et pavones. Velox est: et equi. (…)  Corpus habet:  et arbores. Habet impetum ac motum voluntarium: et bestiae et vermes. Habet vocem: sed quanto clariorem canes, acutiorem aquilae, graviorem tauri, dulciorem mobilioremque luscinii? Quid in homine proprium? ratio. Haec recta et consummata felicitatem hominis implevit.

Ergo si omnis res, cum bonum suum perfecit, laudabilis est et ad finem naturae suae pervenit, homini autem suum bonum ratio est, si hanc perfecit, laudabilis est et finem naturae suae tetigit. Haec ratio perfecta virtus vocatur eademque honestum est. (Ep. 76, 9-11),  che cosa c’è di ottimo nell’uomo? La ragione: per  questa precede gli animali, segue gli dèi. Pertanto la ragione perfetta è il bene proprio dell’uomo, altri aspetti li ha in comune con gli animali e le piante. E’ forte: anche i leoni. E’ bello: anche i pavoni. E’ veloce . anche i cavalli (…) Ha un corpo: anche gli alberi. Ha impulsi e movimenti volontari: anche le bestie e i vermi. Ha la voce: ma quanto è più chiara quella del cane, più acuta quella dell’aquila, più grave quella del toro, più dolce e varia quella dell’usignolo? Che cosa ha l’uomo di soltanto suo? La ragione. Questa dritta e compiuta ha completato la felicità dell’uomo. Perciò se ogni essente, quando ha fatto del tutto il bene che c’è in lui, è degno di lode e ha raggiunto il fine della sua natura, e il bene proprio dell’uomo è la ragione, se ha portato a compimento questa, è degno di lode e ha raggiunto lo scopo della sua natura. Questa ragione portata alla perfezione si chiama virtù ed è la stessa onestà.

Stabilisco un nesso con il post precedente: quello sulle armi e la guerra.

Gli uomini che fanno le guerre e ora anche le donne sono privi di mente, di sapienza e di ragione. Hanno la violenza in comune con gli animali pur essendo meno belli, veloci e dotati di voce rispetto a tanti animali.

Bologna 21 gennaio 2023 giovanni ghiselli

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