venerdì 20 gennaio 2023

Nietzsche 77 capitoli 12-13-14. Zenone di Elea e la verità effettuale annichilita.


 

Capitolo 12 pp. 84-86

Zenone di Elea (489-431)  fu discepolo di Parmenide.

Che Achille non raggiunga la tartaruga è un fenomeno illogico, in nessun caso, dunque, una verità, una realtà, bensì solo un’illusione.

Non riferisco i passaggi per arrivare a tale negazione della realtà poiché anche questi sono illusòri.

 

Un’altra popolare figura espressiva di questa dottrina è la freccia che vola e tuttavia resta immobile. In ogni attimo del suo volo ha una posizione : in questa posizione resta immobile. L’infinito viene utilizzato come acido nitrico della realtà. L’identità di pensiero ed essere viene contraddetta dai sensi.

 

La mia opinione è che questi pensieri siano lontani dalla “verità effettuale della cosa” rispettata dagli autori seri come Tucidide e Machiavelli e valga la pena di menzionarli solo per indicarli come prototipi di tutte le menzogne che girano nei media. Ieri sera un giornalista di destra di cui non ho preso il nome irrilevante ha detto che Messina Denaro non è stato fermato prima perché era assolutamente irriconoscibile da tutti. Questo per togliere allo Stato cui paghiamo le tasse ogni responsabilità rispetto alla latitanza del boss mafioso. Personalmente considero un giornalista del genere un complice. Talora mi lascio andare anche io all’irreale ma lo faccio scherzando e canzonando ogni illogicità e non verità.

 

Capitolo 13- pp- 87-88

In questa separazione tra mondo sensibile e concettuale c’è una non-verità.

“Se il mondo ha un aspetto di volta in volta diverso, ciò non è illusione, non è alcunché di solo apparente, bensì conseguenza dell’eterno movimento. I veri essenti ora sono mossi in un modo, ora in un altro, accostati, disuniti, innalzati, abbassati, avviluppati l’uno all’altro, disordinatamente intricati”

 

Capitolo 14 pp. 89-93

Siamo vicini ad Anassagora (496-428)

E’ necessario che alle cose sia intrinseco un essere verace, la loro materia deve essere reale anche se muta. Talete aveva indicato un elemento originario nell’acqua; Anassimandro nell’indefinito; Eraclito nel fuoco.

Anassagora nega che il mutamento possa essere spiegato partendo da un unico essere. Il mondo è pieno di qualità diverse e queste devono avere un essere: sono le omeomerie-oJmoiomereviai- aggregazioni, in parti diverse tra loro, di elementi invece simili  tra loro

Il movimento che non è apparenza ma una verità e mette tutto sottosopra.

Liquidato il rigido, inerte, morto essere unico di Parmenide, esistono molti essenti in movimento

  Ma donde prende origine il movimento? Il movimento va spiegato in termini meccanici o magici?

L’immobile unità eleatica è priva di movimento, mentre Anassagora e più tardi Democrito supposero incontri e scontri tra questi conglomerati e da tale conflitto deriverebbe ogni trasformazione. Tutte queste sostanze hanno “un substrato perfettamente omogeneo”, ma tale omogeneità non impedisce  la trasformazione, anzi la presuppone.

A Nietzsche sta a cuore soprattutto il movimento e sul resto rimane alquanto generico. Vedremo meglio nel prossimo capitolo

 

Bologna 20 gennaio 2023 ore 11, 16 giovanni ghiselli

Il catalogo è questo

Sempre1314009

 

 

 

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