Ieri sera ho seguito i discorsi sulla guerra tenuti nelle due trasmissioni del martedì. Ho visto due categorie di partecipanti al dibattito. Maggioritari sono i pupazzi che, fatti ballonzolare dai fili del pupazzaro, pretendono il prosieguo e l’inasprimento della guerra. Gridano parole imparate a memoria, sempre le stesse.
Alcuni di questi miseri burattini si professano cristiani, pensate!
Altri pochi invece chiedono tregue e trattative perché il massacro abbia termine, o almeno una pausa. Tra questi, uomini e donne, si trovano un paio di preti, e poche altre persone cui la vita umana sta a cuore più delle mance che il burattinaio promette a chi si muove e parla come comanda lui che a sua volta esegue degli ordini.
C’è anche un terzo gruppetto che si destreggia per non dispiacere troppo a nessuno.
Io sento il dovere di ascoltare e denunciare quanti chiedono che scorra altro sangue.
Sono certo che la vita li sconfiggerà.
Bologna 27 aprile 2022 ore 8, 55
giovanni ghiselli
Sempre1243098
Oggi48
Ieri421
Questo mese9493
Il mese scorso13426
Oggi andrò al Galvani dove parlerò dalle 11 alle 14.
Sabato sarò a Cento dalle 17 alle 18, 30.
Non mancherò di parlare anche di guerra citando i classici.
Riferisco qui soltanto la preghiera di una madre, Ecuba, che implora i vincitori di non ammazzare sua figlia Polissena: “Mhde; ktavnhte: tw'n teqnhkovtwn a{li" " ( Euripide, Ecuba, v. 278 non ammazzate: ce n’è abbastanza di morti).
Non deve essere mai più ammazzato nessuno, nemmeno uno.
Avverto che da un paio di giorni il mio computer non riceve la posta.
Scrivetemi su facebook se volete dirmi qualche cosa che devo sapere.
gianni
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