Per santificare la Pasqua, a modo mio, sono andato in bicicletta sul Monte delle Formiche. La cima si trova a 30 chilometri da Bologna dei quali 6, 6 di salita impervia che arriva a 638 metri. Lassù c’è un santuario con l’immagine di Maria la mamma di Gesù.
Sotto l’icona si leggono questi versi
Certatim volitant formicae
ad virginis aram
at simulac volitant
victima quaeque cadit
Ho acceso due candele a questi numi, la madre e il figlio, che mi hanno dato la forza e la voglia di compiere l’impresa con un vento gelido contrario in diverse rampe.
Uscito dalla chiesa, ho incrociato un altro ciclista sopraggiunto che mi ha indicato dei rami di olivo benedetto perché ne prendessi uno.
“Questo è un segno!”, ho gridato ringraziandolo e ne ho presi due: uno per Bologna, uno per Pesaro. Così, devota mente, ho sciolto il voto.
Tornato a casa, sento dire che un vescovo ucraino obbedendo al suo presidente “democratico” ha criticato Papa Francesco perché non si schiera.
L’empieta! Th'" dussebeiva".
Fa benissimo il Pontefice ad abbracciare solo la causa della Pace.
La scritta latina del tempio è riferita al fatto che in settembre, intorno al giorno 8, numerosi nugoli di formiche volanti vanno a morire su quel monte.
Ora voglio adattare i 4 versi dell’epigrafe al conflitto in corso
Certatim pugnant Scythae
apud Kievi portas
et simulac pugnant
victima quaeque cadit
Queste vittime però sono uomini che muoiono ammazzandosi tra loro, di morte innaturale dunque.
Chi parteggia per l’una o l’altra schiera, chi fa il tifo, chi invia armi, non fa che accrescere il numero degli ammazzati: uomini donne e bambini.
Bologna Pasqua 2022 ore 18, 23
giovanni ghiselli
p. s.
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