"Io non ho patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri" (don Lorenzo Milani, L'obbedienza non è più una virtù, p. 43).
Chi sono gli oppressi e chi gli oppressori in questa guerra?
Si tende a dividere le due parti con un taglio netto. Io credo che siano oppressori quelli che ammazzano e oppressi i morti ammazzati, i feriti, i profughi terrorizzati.
E so che lo strumento per ammazzare e fare il deserto irto di macerie sono le armi. Mandarne sempre di più, sempre più micidiali, significa accrescere il numero dei morti e la quantità già enorme delle distruzioni.
Noi mandiamo armi agli Ucraini, e soldi a Putin per comprarne altre.
Tra chi fa la guerra non ci sono innocenti, come non ci sono e non ci saranno vincitori né vinti tra i combattenti e tra i poveri.
"La guerra che verrà
non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell'ultima
c'erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame (hungerte). Fra i
vincitori
faceva la fame la povera gente ugualmente
hungerte das niedere Volk auch.
(B. Brecht, L'imbianchino parla di grandi
tempi a venire. Poesie 1933-1938).
Conseguiranno una vittoria da cimitero nella landa desolata gli speculatori, i fabbricanti e i mercanti di armi, i disonorati cambiavalute delle vite umane.
Bologna 25 aprile 2022-
giovanni ghiselli
Nessun commento:
Posta un commento