NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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sabato 9 aprile 2022

Pasolini. VIII parte.Su Dioniso e Penteo nelle "Baccanti" di Euripide

Penteo squartato dalle Baccanti
Casa dei Vettii, Pompei, I secolo d.C.
“Egli è venuto in forma umana a Tebe per portare amore (ma mica quello sentimentale e benedetto dalle convenzioni!), e invece porta il dissesto e la carneficina. Egli è l’irrazionalità che
cangia, insensibilmente e nella più suprema indifferenza, dalla dolcezza all’orrore. Attraverso essa non c’è soluzione di continuità tra Dio e il Diavolo, tra il bene e il male (Dioniso si trasforma, appunto, insensibilmente e nella più suprema indifferenza, dal giovane pieno di grazia che era al suo primo apparire in un giovane amorale e criminale. Sia come apparizione “benigna” che come apparizione “maledetta”, la società, fondata sulla ragione e sul buon senso - che sono il contrario di Dioniso, cioè dell’irrazionalità - non lo comprende. Ma è la sua stessa incomprensione di questa irrazionalità che la porta irrazionalmente alla rovina (alla più orrenda carneficina mai descritta in un’opera d’arte. Sono gli I. M., per citare Elsa Morante, gli Infelici Molti, ossia la maggioranza, o la media, fondata sulla razionalità e sul buon senso, che non comprendono la grazia di Dioniso, la sua libertà, e, perciò, finiscono atrocemente nella strage: di cui peraltro la irrazionalità stessa è patrona. Quanti Péntei, nella nostra società… I Pentéi italiani sono dei mediocri, dei meschini imbecilli, neanche degni di essere dilaniati dalle Menadi ”[1].
 
Pasolini sul Movimento Studentesco
“La resistenza e il movimento Studentesco sono le due uniche esperienze democratiche-rivoluzionarie del popolo italiano. Intorno c’è silenzio e deserto: il qualunquismo, la degenerazione statalistica, le orrende tradizioni sabaude, borboniche, papaline. Sia nella Resistenza sia nel Movimento Studentesco, la richiesta di democrazia reale veniva convogliata all’interno di un’idea più vasta: l’idea del socialismo”[2] 
 
Negli “anni di Centro-sinistra, un soffio di democrazia è sia pur stentatamente passato sull’Italia: è anche da questo impercettibile soffio che è nata la ventata del Movimento Studentesco - non come movimento di élite ma come movimento di massa - in quanto gli studenti, nella loro massa, si sono trovati quasi di colpo di fronte alla “coscienza dei propri diritti democratici” (Il caos p. 77)
 
Pasolini dichiara  la sua volontà di non essere padre. “Io come padre vivo in un mondo (diciamo il vecchio mondo umanistico, sia pure in crisi e cosciente della crisi) : mentre essi, i figli  vivono in un altro mondo (chiamiamolo post-umanistico, anziché tecnico o tecnologico, o tecnocratico, perché è preferibile, per esattezza, tenersi sulle generali) (Il caos, p. 75
  
La carità
Pasolini cita la Prima Lettera ai Corinzi di San Paolo: “Restano fede, speranza e carità, queste tre cose: di tutte la migliore è la carità (…) Infatti la carità è pensabile anche di per sé: la fede e la speranza sono impensabili senza la carità: e non sono solo impensabili, ma mostruose. Quelle del nazismo erano fede e speranza senza carità. Lo stesso si dica per la Chiesa clericale” (Il caos, p. 65).
 
I racconti che ci fanno sulla guerra, aggiungo, sono pieni di esecrazione e condanna indirizzate a una parte sola delle vittime: si tratta sempre di propaganda del tutto priva di carità.


Bologna 8 aprile 2022 ore 19, 22
giovanni ghiselli

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[1] Pasolini, Saggi sulla politica e sulla società,p p. 1142-1143
[2] Il caos, p. 59.

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