NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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mercoledì 20 aprile 2022

I commenti alla guerra. Alessandro Orsini si distingue.


 

La maggior parte dei nostri commentatori della televisione sembrano risalire ai primi tempi della letteratura italiana.

 

Giacomino da Verona (1240-1315) scrive un poemetto escatologico nel quale contrappone Gerusalemme, città celeste (De Jerusalem celesti), a Babilonia città infernale  (De Babilonia civitate infernali) : “cità santa” la prima.

 “Ierusalem celeste questa terra s’apella   

Cità de l’alto Deu nova, preclara e bella

 

Babilonia ne è l’antitesi:

“Contraria de quella ke per nomo se clama

Cità de gran pressura Babilonia la magna.

En la qual Lucifèr si sta con soa compagna

Per crucïar  quelor ke ’l bon Gesù non ama”

 

 

Lucifero ora si è incarnato in Putin mentre Zelenskj che ama il buon Gesù vincerà e ricostruirà le sue città sul modello di Gerusalemme.

 

Ma Giacomino da Verona non è stato l’unico a prefigurare la divisione ora in atto tra Ucraini e Russi, tra Kiev e Mosca.

 

Un altro è il milanese Bonvesin da la Riva (1240-1315) con il Libro delle tre scritture. Nel De scriptura nigra si prevede l’inferno scatenato dai Russi in questi 50 giorni:

 “or ve dirò dra terza

 Zoè del zer fregissimo de quella terra inversa

La zent no’ g pensa sovra tant è ’lla mo perversa

K’ etl quas meraveia ke ’mondo non riversa”

(…)

Apresso ge è li demonij che ge metton gran pagura

Ke sono desformati e negri e orribili figura”.

 

Questi sono i Russi, i Ceceni e tutti gli altri demoni e se costoro muoino è un bene, siccome sono negri e deformi, appunto come quelli che vengono lasciati affogare in mare.

 

Ieri sera Alessandro Orsini ha criticato i luoghi comuni sulla guerra dicendo che il mondo va a rovescio.  

Mi sono venuti in mente due versi dell’Oedipus di Seneca dove la profetessa Manto, figlia di Tiresia, dice:" Mutatus ordo est, sed nil propria iacet;/ sed acta retro cuncta ( vv. 366-367) , è mutato l'ordine naturale e nulla si trova al suo posto; ma tutto è invertito.

Il critico della critica non critica ha pure detto che il rispetto del diritto internazionale vale meno della vita dei bambini che muoiono nelle guerre combattute in nome di questo diritto. Parole sante.

A questo proposito concludo ricordando Dostoevskj , uno scrittore russo per chi non lo sapesse. Russo, tuttavia comunque è pure degno di essere letto:“Se le sofferenze dei bambini sono servite a completare la somma delle sofferenze necessarie per acquistare la verità, io dichiaro fin d’ora che tutta la verità presa insieme non vale quel prezzo (…)  E perciò mi affretto a restituire il biglietto d’ingresso” [1]

Nota

[1] F. Dostoevkij, I fratelli Karamazov, Parte seconda,   libro V, capitolo 4 E’ Ivan che parla

 

Bologna 20 aprile 2022 ore 11, 57

giovanni ghiselli

p. s

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[1] F. Dostoevkij, I fratelli Karamazov, Parte seconda,   libro V, capitolo 4 E’ Ivan che parla

 

 

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