lunedì 25 aprile 2022

La carenza della disciplina.


 

 

Aristofane nelle Nuvole  del 422 indica il  pericolo  insito nella carenza della disciplina non pretesa dalla scuola né imposta dai genitori ai figli.

 

 Se qualcuno faceva il buffone o  gorgheggiava in maniera straziante come questi della scuola di Frinide-citaredo di Mitilene-veniva pestato di botte per oltraggio alle Muse.

Dal maestro di ginnastica dovevano stare seduti  tenendo le cosce allungate per non mostrare nulla di indecente -ajphnev"- a quelli di fuori (974).

Alzandosi poi i ragazzi dovevano ripulire la sabbia e badare a non lasciarvi l’immagine della loro bella gioventù per gli spasimanti  toi'si ejrastai'sin- 976

Nessuno si ungeva sotto l’ombelico, sicché sui genitali fioriva rugiada e peluria, come sulle mele cotogne- w{ste-toi'" aijdoivoisi drovso" kai; cnou'" w{sper mhvloisin ejphvnqei (977- 978).

"Nessuno, modulando mollemente la voce, si avvicinava

all'amante facendo con gli occhi il ruffiano di se stesso"( pro;" to;n ejrasthvn -eJauto;n proagwgeuvwn toi'" ojfqalmoi'"- 979-980).

Nei conviti non potevano mangiare cibi prelibati-ojyofagei'n- precedendo i vecchi nella scelta delle vivande, né ridacchiare-kiclivzein-né tenere le gambe incrociate (983).

 

Cfr. anche quanto dice il retore Agamennone nella fase iniziale del Satyricon.

Parentes obiurgatione digni sunt, qui nolunt liberos suos severa lege proficere" (4, 1) i genitori  meritano il biasimo poiché non vogliono che i loro figli migliorino con una dura disciplin

 

Quindi il  maestro di retorica  procede nel biasimo nei confronti dei padri e delle madri resi troppo frettolosi dall'ambitio: costoro non concedono agli studi dei figli i lunghi tempi necessari alla formazione di una buona cultura e di buoni oratori:"primum enim sic ut omnia, spes quoque suas ambitioni donant. deinde cum ad vota properant, cruda adhuc studia in forum impellunt et eloquentiam, qua nihil esse maius confitentur, pueris induunt adhuc nascentibus. quod  si paterentur laborum gradus fieri, ut studiosi iuvenes lectione severa irrigarentur, ut sapientiae praeceptis animos componerent, ut verba atroci stilo effoderent, ut quod vellent imitari diu audirent, <ut persuaderent> sibi nihil esse magnificum, quod pueris placeret: iam illa grandis oratio haberet maiestatis suae pondus" (4, 2- 3), Per prima cosa infatti sacrificano all'ambizione, come ogni altra cosa, anche le proprie speranze.  Poi, siccome si affrettano verso i desideri, spingono nel foro talenti ancora acerbi e fanno indossare  a ragazzini nemmeno nati del tutto l'eloquenza, di cui pure riconoscono che non c'è nulla di più grande. Se lasciassero, dico, che venissero scalati i gradini della fatica, in modo che i giovani desiderosi di cultura si annaffiassero di letture serie, e ordinassero le menti con le regole della sapienza, e cavassero le parole con penna inesorabile, e ascoltassero a lungo quello che vogliono imitare, e si convincessero che niente di ciò che piace ai ragazzi è magnifico: allora quella grande oratoria avrebbe il peso della sua maestà.

 Insomma il maestro sudato ripete l'antica regola esiodea: davanti al valore gli dèi hanno posto il sudore[1].

 

 I giovani non sono più sottoposti a prove severe[2] e non c'è abbastanza disciplina:"nunc pueri in scholis ludunt, iuvenes ridentur in foro, et quod utroque turpius est, quod quisque<puer> perpĕram didicit, in senectute confiteri non vult " (4, 4), ora i ragazzi nelle scuole giocano, da giovani fanno ridere nel foro, e cosa che è più vergognosa di entrambe queste, quello che ciascuno da ragazzo ha imparato male, in vecchiaia non vuole ammetterlo.

 

il poeta Eumolpo, molto più avanti, afferma la  necessità di una cultura letteraria assai ampia e profonda per il raggiungimento di risultati significativi :"ceterum neque generosior spiritus vanitatem amat, neque concipere aut edere partum mens potest nisi ingenti flumine litterarum inundata" (118, 3), del resto uno spirito di razza non ama il vuoto, né una mente può concepire o produrre un'opera se non è inondata dall'ampio fiume della letteratura

 

Bologna 25 aprile 2022 ore 19, 11

p. s.

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[1] Opere, 289.

[2] Si pensi, volendo attualizzare, alla progressiva facilizzazione dell'esame di maturità in questi ultimi cinquant'anni.

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