E’ una maledizione del potere della Chiesa che si dice cristiana ma non c’entra con Cristo.
“In fondo è esistito un solo cristiano e questi morì sulla croce” (39)
“Chiamo pervertito un animale una specie, un individuo, quando esso perde i suoi istinti, quando sceglie, quando preferisce, quel che gli è nocivo (…) La vita stessa è per me istinto di crescita, di durata, teso ad una accumulazione di forze, alla potenza: dove manca la volontà di potenza, c’è decadimento.
La mia affermazione è che a tutti i valori supremi dell’umanità, questa volontà manca- che valori di decadenza, valori nichilistici, signoreggiano sotto i nomi più sacri” (L’Anticristo, 6)
““Il nascondiglio, il luogo oscuro è il cristiano. In esso il corpo viene disprezzato, l’igiene respinta come sensualità; la Chiesa si oppone perfino alla pulizia (-la prima misura cristiana, dopo la cacciata dei Mori, fu la chiusura dei bagni pubblici, e la sola Cordova ne possedeva 270). Cristiano è un certo gusto per la crudeltà verso di sé e verso gli altri; l’odio per i dissenzienti; la volontà di perseguitare (…) Cristiano è l’odio mortale per i signori della terra, per i “nobili”(…)Cristiano è l’odio per lo spirito, per l’orgoglio, il coraggio, la libertà, per il libertinage dello spirito; cristiano è l’odio per i sensi, per le gioie dei sensi, per la gioia in generale” (Op. cit, 21)
Il cristianesimo vuole dominare su belve predatrici; il suo espediente è farne dei malati,-la ricetta cristiana per ammansire, per la “civilizzazione” è l’infiacchimento (Op. cit. 22)
Il prete svalorizza dissacra la natura: è solo a questo prezzo che egli esiste (…) il prete vive dei peccati, egli ha bisogno che si “pecchi” . Principio supremo: “Dio perdona a chi fa penitenza” –più chiaramente: a chi si sottomette al prete-(Op. cit., 26)
“Su un terreno falso in tale misura, in cui ogni natura, ogni valore naturale, ogni realtà avevano contro di sé il più profondi istinti della classe dominante, si sviluppò il cristianesimo, una forma fino ad oggi insuperata di mortale avversione contro la realtà che non è stata fino a oggi superata (Op. cit., 27)
Mia obiezione i “più profondi istinti della classe dominante” sono sempre stati avversi all’umanità.
“Il cristianesimo ha ingurgitato le dottrine e i riti di tutti i culti sotterranei dell’imperium romanum, l’assurdità di ogni sorta di ragione malata (…) La barbarie malata ascese infine a potenza come Chiesa, la Chiesa questa forma d’inimicizia mortale per ogni onestà, per ogni altezza dell’anima, pre ogni disciplina dello spirito e indulgente umanità” (Op. cit., 37)
.
“Tutti i concetti della Chiesa sono riconosciui per quello che sono, come la più malvagia falsificazione di moneta che esista, intesa a svilire la natura, i valori di natura” (0p. cit., 38)
Però Nietzsche si rende conto che Cristo non c’entra niente con il potere della Chiesa detta cristiana
“Mi rifaccio indietro , racconto la storia autentica del cristianesimo. Già la parola “cristianesimo” è un equivoco-in fondo è esistito un solo cristiano e questi morì sulla croce. Il “Vangelo” morì sulla croce. Ciò che a cominciare da quel momento è chiamato “Vangelo” ea già l’antitesi di quel che lui aveva vissuto, una “cattiva novella”, un Dysangelium” (Op. cit., 39)
“Dio dette suo figlio per la remissione dei peccati, come vittima. Fu di punto in bianco la fine del vangelo! Il sacrificio espiatorio e proprio nella sua forma più ripugnante, e più barbara, il sacrificio dell’innocente per i peccati dei rei! Quale raccapricciante paganesimo! –Gesù aveva abolito precisamente la nozione di “colpa” -egli ha negato ogni frattura tra Dio e l’uomo”
Ma poi il suo messaggio è stato manipolato in particolare da Paolo il quale “ha logicizzato questa concezione, questa oscenità di concezione con quella improntitudine-sfacciataggine, spudoratezza- di rabbino che lo contraddistingue in tutto e per tutto fino a dire: Se Cristo non è risorto dai morti, la nostra fede è vana” E di colpo si fece del Vangelo la più spregevole di tutte le irrealizzabili promesse, la spudorata dottrina dell’immortalità personale…Lo stesso paolo la insegnava anche come premio! (Op. cit. 41
“Alla buona novella” seguì immediatamente la peggiore tra tutte: quella di Paolo. In Paolo si incarna il tipo antitetico alla “buona novella”, il genio nell’odio, nella visione dell’odio, nella spietata logica dell’odio . Che cosa non ha sacrificato all’odio questo disangelista?”[1]
Cito di nuovo
Paolo I Ai Corinzi : “Mulieres in ecclesiis taceant, non enim permittitur eis loqui, sed subditae sint, sicut et lex dicit. Si quid autem volunt discere, domi viros suos nterrogent; turpe est enim mulieri loqui in ecclesia” ajscro;n ga;r ejstin gunaiki; lalei`n ejn ejkklhsiva/ (14, 34-35)
Bologna 4 gennaio 2022 ore 11, 37
giovanni ghiselli
p. s.
Continua
Nessun commento:
Posta un commento