NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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giovedì 12 gennaio 2023

Nietzsche e la Russia.


Nietzsche nel 1886 auspicava l’Europa unita e prevedeva rivolgimenti da parte dei Russi. In Di là dal bene e dal male egli lamenta la “Paralisi della volontà: dove mai non si annida oggigiorno questo demone rachitico Talvolta addirittura abbigliato con civetteria, al fine di sedurre! (…) La malattia della volontà è diffusa in Europa in misura diseguale (…) nella Francia odierna la volontà ha raggiunto il più grave stadio di infermità”. La Francia insegna “tutte le arti seduttrici dello scetticismo (…) La forza di volere, e di volere a lungo, è già più consistente in Germania, Inghilterra, Spagna e Corsica”, mentre l’Italia “è ancora troppo giovane perché possa già sapere ciò che vuole (…)  Ma la forza di volontà si rivela in misura massima e stupefacente in quell’enorme area intermedia dove, per così dire, l’Europa rifluisce in Asia: e cioè in Russia. Qui la volontà è in attesa-ancora incerta tra l’essere una volontà di affermazione o una volontà di negazione –nell’attesa minacciosa di potersi scatenare (…) A me starebbe piuttosto a cuore che la Russia diventasse minacciosa a tal punto da obbligare l’Europa a decidere di diventare altrettanto minacciosa, vale a dire di acquistare una volontà unica, per mezzo di una nuova casta dominante in Europa, acquisendo una volontà durevole, terribile, sua particolare, che fosse in grado di prefiggersi degli scopi al di là dei millenni-affinché venisse a cessare una buona volta la commedia, che dura ormai da troppo tempo, della sua polverizzazione in staterelli e del pluralismo delle sue velleità dinastiche e democratiche. Il tempo della piccola politica è ormai trascorso; il secolo che viene ha già in serbo la lotta per il dominio del mondo-la costrizione della grande politica” (Di là dal bene e dal male, Noi dotti 208).

Con questo post voglio dire a quanti dei nostri parlamentari sta tanto a cuore mandare armi nel mattatoio ucraino, di andarci loro a combattere con quelle armi invece di ergersi a cavalieri della libertà senza macchia e senza paura mentre quegli ordigni abominosi fanno stragi di militari e civili già da un anno in un paese gremito di armati e ridondante di armi.

Bologna 12 gennaio 2022 ore 10, 03

giovanni ghiselli

p. s.

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