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Dove andiamo noi tutti? Il più tardi possibile.
Non siamo immortali: “rapimur quo cuncta feruntur” (Lucano, Pharsalia, VIII, 522) siamo trascinati dove tutti vengono portati.
Siamo come le foglie ebbe a dire nell'Iliade Glauco a Diomede:
"Tidide magnanimo, perché mi domandi la stirpe?
quale è la stirpe delle foglie, tale è anche quella degli uomini.
“oi{h per fuvllwn genehv, toivh de; kai; ajndrw'n” ( VI vv. 145- 146).
Parole echeggiate da Mimnermo:
" Noi, Come le foglie (hjmei'~ dj oi|av te fuvlla) che genera la fiorita stagione (fr. 2D., v. 1).
Tralascio altre ricorrenze e riferisco invece i primi e gli ultimi tre versi della Imitazione di Leopardi:
“Lungi dal proprio ramo,
povera foglia frale,
dove vai tu?
(…)
Vo dove ogni altra cosa,
dove naturalmente
va la foglia di rosa,
e la foglia d’alloro”
giovanni ghiselli
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