Per il corso di 6 incontri del periodo fine gennaio-febbraio 2021 propongo i tragici greci.
Verrà presentata la tragedia come genere letterario. Quindi si esamineranno le caratteristiche dei tre drammaturghi con particolare attenzione ad alcuni testi.
Per quanto riguarda Eschilo, commenterò il Prometeo incatenato, il dramma del Titano ribelle, inventore della tecnologia e segno di contraddizione.
Quindi vedremo l’Orestea, la trilogia che conclude la produzione dell’autore con il dilemma matriarcato-patriarcato risolto attraverso un processo al matricida davanti ai giudici dell’Areopago e in presenza di dèi divisi in due fazioni: gli olimpici Apollo e Atena, che parteggiano per Oreste, e le ctonie Erinni che lo accusano chiedendone la condanna a morte.
Di Sofocle esamineremo l’Edipo re, dramma di resistenza e opposizione alla deriva sofistica che metteva in crisi la fede religiosa e altri aspetti della tradizione.
Successivamente vedremo l’Antigone con la ragazza pronta a sacrificare la propria vita per opporsi a un decreto inumano che ha la volontà di vietare la sepoltura dei morti, il costume emblematico di un aspetto sostanziale dell’umanesimo.
Infine presenterò Euripide con particolare attenzione alla Medea, la tragedia della madre furente la cui parte emotiva, lo thumós è così preponderante da oscurare i propositi della ragione.
Nell’ultimo incontro presenterò le Baccanti con l’ingresso e l’affermarsi in Grecia della religione dionisiaca che si affianca a quella apollinea e tende a rimettere in auge l’irrazionale, tuttavia estetizzato dall’arte dei Greci i quali attraverso l’intelligenza del dolore hanno creato e lasciato al mondo la bellezza che ancora nutre le nostre anime.
giovanni ghiselli
p. s
posso fare aggiunte o tagli secondo possibili e graditi suggerimenti
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