NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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domenica 20 dicembre 2020

Stazio, Sofocle, Euripide. La morte nobile di tre principesse

La morte nobile delle principesse Antigone figlia di Edipo, Argia di Adrasto, Polissena di Ecuba e Priamo

 

Saevus at interea ferro post terga revinctas

Antigonem viduamque Creon  Adrastida leto

 admovet ambae hilares et mortis amore superbae

ensibus intentant  iugulos regemque cruentum

destituunt  (677-681),

ma intanto il feroce Creonte  manda a morte con le braccia incatenate dietro la schiena Antigone e Argia la vedova figlia di Adrasto,

entrambe liete e orgogliose di amare la morte, tendono le gole alle spade e deludono il re sanguinario.

 

E’ la morte eroica dei giovani che lasciano la vita con stile e trovano e lasciano bellezza nella morte.

 

Cfr. Polissena nell’Ecuba di Euripide.

 

Quando Neottolemo ebbe impugnato la spada, Polissena parlò in maniera davvero nobile, da sorella di Ettore e principessa di Troia: ejkou'sa qnhvskw: mh; ti" a{yhtai croov"- toujmou` parevxw ga;r devrhn eujkardivw"  (Euripide, Ecuba, 548-549), di mia volontà muoio, nessuno tocchi la pelle mia, offrirò infatti la gola con cuore saldo.

 

Ammazzatemi lasciandomi libera, perché muoia libera- wJ" ejleuqevra qavnw (Ecuba, 550), io che sono di stirpe regale basiliv" non voglio essere chiamata schiava (douvlh, 552)

Polissena ha osservato persino l’etichetta della principessa pur in un momento che avrebbe sconvolto chiunque ma, come si diceva una volta, noblesse oblige. La folla apprezzò e aplaudì.

giovanni ghiselli

 

L’Antigone di Sofocle dice a Ismene che cerca di dissuaderla dall’opporsi al titanno: ma lascia che io e la pazzia che spira da me/soffriamo questa prova tremenda: io non soffrirò/nulla di così grave da non morire nobilmente"peivsomai ga;r ouj-tosou`ton oujden w{ste mh; ouj kalw`~ qanei`n ( Antigone, vv. 95-97).

 

Soltanto nella bellezza si può tollerare il dolore di vivere, afferma  Polissena quando antepone una morte dignitosa a una vita senza onore:"to; ga;r zh'n mh; kalw'~ mevga~ povno~, (Ecuba , v. 378),  vivere senza bellezza è un grande tormento".

 

 

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