NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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venerdì 4 dicembre 2020

I militi della guerra civile tra Cesare e Pompeo e il Natale del 1914

I soldati di due eserciti in guerra fraternizzano, avendo compreso di trovarsi costretti a una folle empietà

 

Come i soldati dei due schieramenti si videro in faccia compresero che si trattava di guerra civile, un’empietà - deprensum est civile nefas (Lucano, Pharsalia, 172).

Per un poco rimasero muti dallo spavento - Tenuere parumper –ora metu 172 - 173, tantum nutu motoque salutant ense suos (172 - 174) salutano i loro parenti soltanto con cenni e muovendo la spada.

Poi come rupit amor leges, l’amore ebbe rotto le regole, audet transcendere vallum - miles , i soldati osano saltare fuori dalle trincèe e in amplexus effusas tendere palmas (176) tendere palme aperte all’abbraccio. Arma rigant lacrimis (180) rigano di lacrime le armi, singultibus oscula rumpunt, interrompono i baci con i singhiozzi.

I militi si confortano a vicenda suggerendo l’uno all’altro di porre fine alla guerra: cessa: iam iam civilis Erinys - concĭdet et Caesar generum privatus amabit (187 - 188), smetti, allora l’Erinni della guerra civile crollerà e Cesare da privato amerà il genero (187 - 188)

 

Si invoca la Concordia salus mundi (190) perché venga abbracciando tutto con un legame eterno ades aeterno omnia complectens nexu (189).

Pax erat, et castris miles permixtus utrisque - errabat (196 - 197), c’era la pace e i soldati giravano mescolati in entambi gli accampamenti “duro concordes caespite mensas - instituunt et permixto libamina Baccho” (197 - 198) su dura zolla pongono le mense della concordia e insieme libano a Bacco e si raccontano a vicenda i fatti di guerra per tutta la notte. Dum quae gesserunt fortia iactant - et dum multa negant quod solum fata petebant, - est miseris renovata fidesatque omne futurum –crevit amore nefas”, mentre vantano i forti atti compiuti e mentre di molti negano la responsabilità poiché li richiedeva solo il destino, per gli infelici si rinnovò il patto di fratellanza e ogni misfatto futuro diventa un’enormità grazie all’amore.

Cfr. il fraternizzare dei soldati costretti a considerarsi nemici e ad ammazzarsi a vicenda durante uno dei Natali della prima Guerra Mondiale.

Tale è la risposta umanistica a chi aizza i mortali gli uni contro gli altri.

Spero che la clausura domestica di questo Natale 2020 faccia capire a tutti quanto noi umani abbiamo bisogno l’uno dell’altro

 

Bologna 4 dicembre 2020, 17, 33

giovanni ghiselli

 

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