I soldati di due eserciti in guerra fraternizzano, avendo compreso di trovarsi costretti a una folle empietà
Come i soldati dei due schieramenti
si videro in faccia compresero che si trattava di guerra civile, un’empietà - deprensum
est civile nefas (Lucano, Pharsalia, 172).
Per un poco rimasero muti dallo
spavento - Tenuere parumper –ora metu 172 - 173, tantum
nutu motoque salutant ense suos (172 - 174) salutano i loro parenti
soltanto con cenni e muovendo la spada.
Poi come rupit amor leges,
l’amore ebbe rotto le regole, audet transcendere vallum - miles ,
i soldati osano saltare fuori dalle trincèe e in amplexus effusas
tendere palmas (176) tendere palme aperte all’abbraccio. Arma
rigant lacrimis (180) rigano di lacrime le armi, singultibus
oscula rumpunt, interrompono i baci con i singhiozzi.
I militi si confortano a vicenda
suggerendo l’uno all’altro di porre fine alla guerra: cessa: iam iam
civilis Erinys - concĭdet et Caesar generum privatus amabit (187 - 188),
smetti, allora l’Erinni della guerra civile crollerà e Cesare da privato amerà
il genero (187 - 188)
Si invoca la Concordia salus
mundi (190) perché venga abbracciando tutto con un legame eterno ades aeterno
omnia complectens nexu (189).
Pax erat, et castris miles permixtus
utrisque - errabat (196 -
197), c’era la pace e i soldati giravano mescolati in entambi gli accampamenti
“duro concordes caespite mensas - instituunt et permixto libamina Baccho”
(197 - 198) su dura zolla pongono le mense della concordia e insieme libano a
Bacco e si raccontano a vicenda i fatti di guerra per tutta la notte. Dum quae
gesserunt fortia iactant - et dum multa negant quod solum fata petebant, - est
miseris renovata fides, atque omne futurum –crevit amore
nefas”, mentre vantano i forti atti compiuti e mentre di molti negano
la responsabilità poiché li richiedeva solo il destino, per gli infelici
si rinnovò il patto di fratellanza e ogni misfatto futuro diventa un’enormità
grazie all’amore.
Cfr. il fraternizzare dei soldati costretti a considerarsi nemici e ad ammazzarsi a vicenda durante uno dei Natali della prima Guerra Mondiale.
Tale è la risposta umanistica a chi
aizza i mortali gli uni contro gli altri.
Spero che la clausura domestica di
questo Natale 2020 faccia capire a tutti quanto noi umani abbiamo bisogno l’uno
dell’altro
Bologna 4 dicembre 2020, 17, 33
giovanni ghiselli
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