Alla fine di questa guerra davvero mondiale si dovrebbe alzare un altro altare della patria, magari a Milano, con un cenotafio dove si leggesse la scritta IGNOTO MORTUO, al morto ignoto. Ignoto e misconosciuto dai negazionisti e seminegazionisti ciarlieri e bugiardi
Cfr. Atti degli Apostoli 17, 18-23 dove Paolo parla ad Atene dove gli ascoltatori si chiedono cosa voglia dire quel seminatore di chiacchiere –oJ spermolovgo" quid vult seminiverbius hic dicere? (17-18)
Quindi lo portarono sull’Areopago chiedendogli spiegazioni sulla dottrina che insegnava. Agli Ateniesi infatti piaceva aut dicere aut audire aliquid novi.
Allora Paolo parlò stans in medio Areopagi (22). Riconobbe agli Ateniesi la loro religiosità e disse che osservando i loro altari ne aveva trovato uno con la scritta IGNOTO DEO jAgnwvstw/ qew`/ (23). Quindi spiega che questo dio è il creatore di tutto e dà vita a tutto. Egli da un unico ceppo fece tutte le stirpi e noi uomini siamo di stirpe divina. Dunque non dobbiamo pensare che la divinità sia simile a oro, argento o pietra. Quindi parlò della resurrezione dei morti. Alcuni lo canzonavano ma altri lo seguirono come Dionigi Areopagita e una donna di nome Damaris. (17-34)
Bologna 6 dicembre 2020 ore 8, 54 giovanni ghiselli
p. s
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