Prassagora vestita da uomo esce di casa con un bastone e una lucerna.
La donna si rivolge alla lucerna adulandola: hai nelle
narici lo splendore del sole (5) e quindi le chiede luce.
L’adulazione funziona in ogni circostanza.
La lucerna conosce tutti i segreti della vita anche intima
di Prassagora e di tante donne: le rimane accanto a loro anche quando in
camera si mettono alla prova nelle
posizioni di Afrodite. La lucerna di
Prassagora dunque è conscia come”,
mutatis mutandis, il letto di Leopardi: “ e spesso all’ore tarde, assiso-sul
conscio letto, dolorosamente-alla fioca lucerna poetando,-lamentavo co’ silenzi
e con la notte-il fuggitivo spirto, ed a me stesso- in sul languir cantai
funereo canto” (Le ricordanze, 114-118).
L’aggettivo conscio riferito al letto deriva a Leopardi da
Apuleio quando Aristomene racconta una storia: trovando il compagno di stanza
Socrate fatto a pezzi da due streghe non osa scappare per paura di essere
accusato dell’omicidio, quindi torna nel lettuccio conscio della sua innocenza
grabatŭlus conscius (I, 16) e gli chiede
di aiutarlo.
Prassagora seguita a ricordare alla lucerna l’intimità tra
loro due: tu sola fai luce negli antri segreti delle cosce bruciacchiando il
pelo che vi fiorisce- ajfeuvwn th;n ejpanqou`san trivca (12).
Nella Lisistrata un vecchio e una vecchia si minacciano a
vicenda: lui mostrando i pugni , lei prospettandogli dei calci.
Lui fa: così mostrerai la fica.
E lei: comunque non la vedresti pelosa komhvthn (827) ma depilata al lucignolo
anche se sono vecchia. Non manca un
tantino di corteggiamento pure tra questi nemici, e vecchi per giunta.
La lucerna è stata vicina Prassagora e alle altre donne (usa
ancora il plurale) pure nelle sortite
notturne e furtive alla dispensa: la fida complice ha fatto luce ma non ha raccontato ai vicini
la sottrazione del grano e del vino.
Cfr. il protoantifemminista Esiodo il quale mette in guardia
il fratello Perse: deve stare attento a non lasciarsi ingannare da una donna pugostovlo" , dalle natiche
agghindate, che mentre fa moine seducenti, mira al granaio. Il fatto è che
fidarsi di una donna è rischioso come dare fiducia a un ladro: "o{" de; gunaiki; pevpoiqe, pepoiq' o{
fhlhvth/sin" (Opere e giorni 373- 375).
Bologna 12 ottobre 2021 ore 17, 03
giovanni ghiselli
p.s
Sto uscendo per informare i miei discenti della Primo Levi
sulla commedia in generale e su gli Acarnesi di Aristofane.
Con l’informazione spero di fornire anche un po’ di
formazione e di paideia.
Anche io ne riceverò da loro: dum doceo disco.
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