Nelle Anime morte di Gogol’ (1842) un “filosofo giurista” suggerisce al protagonista Čičikov di confondere le idee per rendere impossibile il compito di fare giustizia: “Confondere, confondere e nient’altro: introdurre nel caso nuovi elementi estranei, che coinvolgano altri, complicare e nient’altro. E che si raccapezzi pure il funzionario pietroburghese incaricato. Che ci si raccapezzi!” ripeté guardando Čičikov negli occhi con straordinaria soddisfazione, come il maestro guarda lo scolaro quando gli spiega un punto insidioso della grammatica russa”.
“Già l’importante è trovare delle circostanze capaci di gettare fumo negli occhi, disse Čičikov guardando anche lui negli occhi il filosofo con soddisfazione come uno scolaro che ha capito il punto insidioso spiegato dal maestro”
Il quale riprende: “Le circostanze si troveranno, si troveranno! (…) appena la situazione diventa critica, la prima cosa è confondere. Si può confondere, aggrovigliare tutto così bene che nessuno ci capirà nulla” (p. 374- 375).
Cfr. l’avvocato Azzecca-garbugli il quale dice a Renzo: “vedete, a saper bene maneggiare le grida, nessuno è reo e nessuno è innocente” ( Manzoni, I promessi sposi, capitolo III)
giovanni ghiselli
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