Dobbiamo sempre cercare di conferire maggiore significato e verità ai nostri sentimenti soggettivi collegandoli a sentimenti più generali, comuni a tutta l’umanità. Le nostre gioie e i nostri dolori allora diventano un’occasione per trovare questo contatto con la felicità e le pene dell’intero genere umano nei secoli dei secoli. Se ci riusciamo, le nostre sofferenze si nobilitano e minimizzano mentre le gioie, universalizzandosi, si massimizzano. Allora smettiamo di essere queruli e insensati.
Così deve essere e così sia.
Anche per questo studiamo.
Bologna 18 ottobre 2021 ore 9, 05
p. s.
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